Scoperto insetto che vive tra i libri del Collegio Alberoni, lo chiamano “secchione”

16 Gennaio 2025 03:33

Ama aggirarsi fra i libri, meglio se antichi, e frequentare i quadri dei musei. L’insetto “secchione” sta bene quando respira cultura. Vive in biblioteche, archivi e stanze che ospitano collezioni d’arte, d’altronde è lì che è stato scoperto, precisamente al Collegio Alberoni.

Sconosciuta al mondo, mai osservata prima né in Italia né altrove, per la prima volta la nuova specie è stata notata dagli entomologi Rinaldo Nicoli Aldini e Maria Cristina Bertonazzi, che a lungo hanno collaborato con l’Università Cattolica. Si chiama Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae. Nome lunghissimo e per il quale già urge una spiegazione, soprattutto per la seconda parte, che si riferisce alle due Maria Cristina che con il professor Nicoli hanno dedicato in questi anni impegno, tempo, passione e costanza al lavoro di ricerca: la già citata Bertonazzi e Maria Cristina Reguzzi, altra componente del gruppo.

Sphaeropsocide: l’insetto “secchione”

“È lo Sphaeropsocide delle due Maria Cristina” dice con il sorriso Nicoli. La scoperta ha preso le mosse da una ricerca cominciata nel 2019, la cui finalità è la conservazione preventiva dei beni culturali.

Dopo il Collegio Alberoni, l’insetto è stato trovato nella Biblioteca del seminario vescovile, all’Archivio diocesano di Cremona e sempre in quella città al Museo civico “Ala Ponzone”. In Italia ogni anno di specie indigene italiane se ne scoprono più di cento. Per i due studiosi quella dell’insetto “secchione” è la prima scoperta. “Siamo rimasti meravigliati”.

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