Aschieri allo “Specchio”: “Progetto Vita è un modello che ispira l’Europa”
28 Gennaio 2025 22:30
Nella nuova puntata dello “Specchio di Piacenza”, format ideato e condotto da Nicoletta Bracchi, l’ospite è stata Daniela Aschieri, presidente di Progetto Vita e primario di Cardiologia a Piacenza.
Gli spettatori di Telelibertà hanno ascoltato la dottoressa Aschieri che ha condiviso la storia di una vita spesa al servizio della comunità, raccontando con passione il percorso che ha portato “Progetto Vita” a diventare un modello virtuoso, studiato ed esportato in tutta Europa. “E’ nato qui nel 1998, nella mia Piacenza, insieme al professor Capucci – ha ricordato – con un obiettivo tanto ambizioso quanto necessario: salvare vite umane grazie alla diffusione capillare dei defibrillatori e alla formazione della cittadinanza all’uso di questi strumenti. Da allora la città è diventata la prima città cardioprotetta d’Europa, e questo è un risultato che non avremmo mai raggiunto senza il coinvolgimento e la sensibilità dei cittadini, delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dei volontari”.
Daniela Aschieri ha ricordato con emozione gli inizi del progetto, quando l’idea di installare defibrillatori automatici in luoghi pubblici sembrava quasi utopica. “Erano anni in cui si parlava poco di prevenzione e, soprattutto, di quanto fosse importante agire nei primi minuti di un arresto cardiaco. Abbiamo dovuto superare tante resistenze, ma sapevamo che era una battaglia giusta. E oggi posso dire che ne è valsa la pena. Il modello di organizzazione del sistema di soccorso che abbiamo creato a Piacenza è ormai riconosciuto a livello internazionale e ha contribuito a cambiare le linee guida europee. Un’eccellenza replicabile”.
Uno dei pilastri del modello è rappresentato dalla Legge 116/2021, alla cui stesura la dottoressa Aschieri ha contribuito: “Questa legge permette a tutti i cittadini di utilizzare il defibrillatore senza incorrere in responsabilità legali e senza dover obbligatoriamente frequentare un corso certificato. Un grande passo avanti per favorire interventi tempestivi e salvare vite”.
Un sistema basato sulla rete e sulla collaborazione: “A maggio 2025 – anticipa in esclusiva – organizzeremo un grande convegno per accogliere associazioni da tutta Italia, interessate a scoprire i segreti del “modello Piacenza”. La chiave di tutto sta nella collaborazione tra diverse realtà: Progetto Vita oggi coinvolge oltre 50 volontari diretti, ma è diventato un collante per associazioni come Anpas, Cna, gli Alpini e tante altre. È un progetto trasversale perché il problema cardiaco può colpire chiunque, e tutti possono fare qualcosa per aiutare”.
La città di Piacenza vanta una densità di defibrillatori che rappresenta un esempio virtuoso: “Abbiamo un defibrillatore ogni 250 abitanti. Inoltre, con la app DAE Responder, chiunque può localizzare il defibrillatore più vicino e ricevere istruzioni per utilizzarlo. È uno strumento semplice, immediato, e fondamentale”.
E poi le storie che emozionano e danno senso al lavoro: “Incontro spesso persone che sono state salvate grazie al defibrillatore, o i loro familiari – racconta Aschieri – ogni volta è come riaprire un file: storie di professori, studenti, lavoratori che oggi vivono grazie a un intervento tempestivo. Li considero un po’ come figli adottivi del sistema. E il riconoscimento va anche alle forze dell’ordine, che giocano un ruolo fondamentale nei soccorsi”.
Durante l’intervista, Aschieri ha parlato anche del suo percorso come primario di Cardiologia: “Abbiamo lavorato per creare un reparto attrattivo, un luogo dove i colleghi più esperti possano condividere la loro esperienza, e i giovani trovino motivazione e opportunità di crescita. La collaborazione intergenerazionale è fondamentale per mantenere vivo l’entusiasmo e alimentare l’innovazione. Questo impegno si traduce concretamente nella continua evoluzione del reparto”.
Nonostante le difficoltà e le critiche che a volte emergono verso la classe medica, la dottoressa Aschieri vede ancora una grande fiducia e rispetto verso i professionisti della sanità. “Ci sarà sempre qualcuno che denigra o svaluta il nostro lavoro, ma questo non ci ferma. Andiamo avanti perché sappiamo quanto sia fondamentale ciò che facciamo. E la vera soddisfazione viene proprio dal sapere di aver fatto la differenza nella vita di molte persone”.
Nel cuore della dottoressa Daniela Aschieri, accanto all’impegno professionale c’è un pilastro fondamentale: la famiglia. “Mia mamma è sempre stata il fulcro, il punto centrale attorno al quale ruotava tutto. È stata una figura forte, che ha saputo trasmettermi valori profondi”.
Daniela si illumina, raccontando con orgoglio dei tre figli, ognuno in cammino verso il proprio futuro. “Mia figlia Giulia è una splendida dottoressa. Si trova a Barcellona, dove si sta specializzando in Ematologia. È una ragazza straordinaria, con una grande passione per la medicina. Quando ha deciso di intraprendere questo percorso, l’ho messa un po’ sull’allerta, perché sapevo quanto fosse impegnativo e quanto sacrificio richiedesse. Ma non c’è stato bisogno di convincerla: lei è naturalmente portata per questa strada. È davvero molto simile a me sotto tanti aspetti”.
Accanto a Giulia ci sono Lorenzo e Marcello, i due figli maschi. “Lorenzo si sta dedicando all’Economia, mentre Marcello studia al Politecnico. Anche loro sono molto diversi, ma accomunati da un grande senso di responsabilità. Non sono una mamma apprensiva, cerco di lasciare loro lo spazio di cui hanno bisogno, ma tengo sempre un contatto costante. La telefonata quotidiana, per me, è un momento irrinunciabile”.
Tutte le puntate de Lo Specchio di Piacenza si possono rivedere sul sito on demand di Telelibertà www.teleliberta.tv.
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