Il trapper che postava foto su Instagram con due machete prima di un tentato omicidio

31 Gennaio 2025 16:22

Le indagini sulla guerra tra bande giovanili condotte dalla questura di Piacenza (che ha portato a nove arresti e 12 misure di prevenzione) si sono sviluppate anche nel mondo dei social network, dove i giovani criminali – in lotta per il predominio dello spaccio cittadino – si vantavano delle loro azioni illegali.

In particolare, è stata richiesta la chiusura di un profilo Instagram e di un canale YouTube riconducibili a un trapper di origine egiziana “già indagato – stando a quanto rivelato dalla questura – quale mandante di un tentato omicidio in via Colombo, durante il quale un connazionale era stato raggiunto da un colpo di machete al braccio. Poco prima dell’aggressione il trapper aveva pubblicato su Instagram una storia posando con due machete in mano, inviando chiare minacce alla vittima, poi raggiunta proprio da uno di quei machete”.

In un’altra circostanza, il giovane era stato denunciato anche per minacce ai danni di un coetaneo, commesse sempre attraverso Instagram a seguito di controversie personali: la vittima era particolarmente preoccupata in quanto cosciente della pericolosità del ragazzo.

“Il mandante dell’azione omicidiaria – prosegue la questura – era stato individuato anche grazie all’osservazione del canale Youtube, dove pubblicava video musicali trap con contenuti violenti, con costante presenza di armi bianche e stupefacenti e per tali motivi è stato indagato per il delitto di istigazione a delinquere. Lo stesso ha partecipato anche come opinionista ad una nota trasmissione televisiva a copertura nazionale durante la quale ha pubblicizzato l’utilizzo di sostanze stupefacenti ed ha esaltato la sua capacità di affrontare i suoi avversari con l’utilizzo di armi bianche proferendo frasi offensive verso gli appartenenti delle forze dell’ordine”.

Sono stati poi monitorati altri due profili Instagram, “amministrati da soggetti in fase di identificazione e dedicati alle gesta di un gruppo di giovani con ritrovo nel quartiere delle case popolari del Peep. La Procura della Repubblica di Piacenza – informa la questura – ha chiesto al gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo delle pagine dei social network sopraindicate, provvedimento in fase di esecuzione con la collaborazione della sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Piacenza”.

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