Rdb Ita, i 30 dipendenti ancora a casa. “Loro stanno pagando le colpe di altri”
07 Febbraio 2025 03:00
Quei sigilli messi all’improvviso alla Rbd Italprefabbricati ad Alseno mercoledì sono uno shock per i trenta che lì lavorano. Ieri è stato un altro giorno di preoccupazione, di agitazione, di confusione: “Perché hanno sequestrato l’azienda proprio ora, a un anno dall’incidente terribile di Firenze, costato la vita a cinque persone? Perché non subito, ma ora?”, si chiedono in tanti, spaventati dal parlare, o dal dire, dal chiedere, adesso che ci sono tre indagati per la trave di 22 metri crollata nel cantiere di via Mariti nel febbraio 2024, e tra questi c’è Alfonso D’Eugenio, il titolare della Rdb Ita di Alseno.
I dipendenti sono stati messi tutti in ferie, una soluzione ovviamente temporanea e tampone, così da poter contare almeno sullo stipendio diventato da un giorno all’altro non scontato: ieri di questo si è parlato al vertice tra il sindacato Cgil, Cisl e Uil e l’azienda, in vista di un coordinamento previsto per lunedì pomeriggio, presenti anche tutte le rsu degli stabilimenti di Piacenza, Caserta e Teramo, dove lavorano in tutto 250 persone.
Sottolinea Serena Morello della Fillea nazionale: “L’obiettivo dell’azienda è quello di riaprire il prima possibile. Se proseguirà l’interruzione, valuteremo la possibilità degli ammortizzatori sociali, ma è complicato, vista l’indagine in corso. Le eventuali colpe di altri, che speriamo vengano chiarite al più presto, non devono ricadere sui lavoratori e sulle loro famiglie”.
Anche il sindaco di Alseno Davide Zucchi esprime preoccupazione per quanto accaduto nel sul territorio nelle ultime ore: “C’è anche un rilevante indotto locale da non sottovalutare. E la forza lavoro della Rdb Italprefabbricati è residente praticamente tutta in zona. Confidiamo nelle doverose verifiche da parte della magistratura per far luce sulla vicenda. Ma speriamo anche che le persone possano tornare al lavoro”.
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