Ricordo di Don Borea: “Ottant’anni dal suo martirio e dal messaggio di perdono”

09 Febbraio 2025 01:56

Le parole pronunciate da don Giuseppe Borea poco prima di essere fucilato dai fascisti nel 1945 (“perdono di cuore coloro che mi hanno fatto tanto male e anche voi che state per sparare”) sono un esempio che dovrebbe ispirare tutti noi, in particolare le giovani generazioni.

Viviamo in un’epoca segnata dall’odio, dalla paura e dall’incertezza, ma anche dal ricordo di ciò che è stato e dall’eredità di una storia che merita di essere studiata e ripetuta ogni giorno. Solo così le atrocità dell’umanità potranno essere evitate grazie ai nostri piccoli, grandi gesti quotidiani. Il perdono: anche di fronte alla morte, don Borea, giovane prete partigiano di Obolo di Gropparello, che trovò la fine fuori dal cimitero di Piacenza, non rinunciò a quell’umanità che dovrebbe guidare ogni uomo anche nei momenti più difficili.

Per onorarlo e tramandare il suo esempio, a ottant’anni dal suo martirio, Piacenza ha celebrato una messa in sua memoria, proprio nel luogo dove fu fucilato.
Una corona tricolore è stata deposta in suo ricordo, a testimonianza della sua morte a nemmeno 35 anni.

La cerimonia, fortemente voluta dal comitato presieduto da Giuseppe Borea, nipote dell’omonimo parroco, e celebrata da don Giuseppe Basini, ha visto la partecipazione delle istituzioni locali, dell’Associazione dei partigiani cattolici, dell’Anpi provinciale e di altre realtà significative.

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