Podenzano, un giardino e sei panchine tricolori in ricordo dei martiri delle Foibe

16 Febbraio 2025 03:00

Podenzano ha celebrato il Giorno del Ricordo con l’intitolazione di un giardino comunale ai Martiri delle Foibe. Lo ha fatto ieri, sabato 15 febbraio, alla presenza del ministro per gli affari europei, Pnrr e politiche di coesione Tommaso Foti, della senatrice Elena Murelli, del consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri insieme ai rappresentanti dei Comuni del territorio piacentino (di diversi colori politici), delle associazioni combattentistiche e d’arma, delle forze dell’ordine e di un gruppo di cittadini.

Sei panchine verdi, bianche e rosse

Nel giardino sono state posizionate anche sei panchine di colore verde, bianco e rosso, in onore degli italiani che furono uccisi tra il 1943 e il 1947 e di tutte le vittime delle foibe e di chi fu costretto ad abbandonare le loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

“La colpa di essere italiani”

“Era dovere preciso essere qui oggi a Podenzano – dice Foti –. La vicenda delle foibe è stata occultata per tanti anni nelle pagine di storia e ancora oggi muove reticenze assurde. Per tanti anni i morti delle foibe sono stati relegati a persone sconosciute, liquidando l’argomento dicendo che erano state giustiziate perché partecipavano al vecchio regime; in realtà vennero infoibati funzionari dello Stato, carabinieri, poliziotti, personale dell’esercito, segretari comunali, farmacisti, medici, tutti. La loro colpa non era cosa avessero fatto nella vita, ma era il fatto di essere italiani, questo è il significato anche di queste panchine tricolori”.

il sindaco Sparzagni: “La pace non è un dono”

Il sindaco Riccardo Sparzagni ha ricordato che l’intitolazione dei giardini ai Martiri delle Foibe è la conclusione di un percorso di riflessione e di coinvolgimento della popolazione iniziato con l’incontro con Toni Capuozzo a novembre scorso, la commemorazione della Giornata della Memoria e la collaborazione al progetto delle Gru della pace nelle scuole.

“La pace non è un dono, ma conquista – dice Sparzagni -. Per questo dobbiamo far conoscere ai nostri ragazzi ciò che è accaduto”. “Il nostro compito è trasmettere alle nuove generazioni ciò che è accaduto perché non accadano più tragedie così – dice la senatrice Murelli -. Questi sono momenti di unità importanti per non dimenticare quello che siamo, senza distinzione di razza, religione e genere”. Don Silvio Cavalli ha benedetto il giardino ed i presenti. Un momento di silenzio ha onorato i morti, mentre la tromba suonava “Il Silenzio”.

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