Il grido di un padre: "Bisogna fare di più contro la violenza sulle donne"
Redazione Online
20 febbraio 2025|40 giorni fa

“Mia figlia era una bellissima persona, una ragazza solare. Nel tempo l’abbiamo vista spegnersi. Era morta dentro”. A parlare è Claudio Terzoni, padre di Elisa, la 33enne piacentina morta il 20 marzo 2024 a causa di un incidente stradale mentre tornava a casa dopo un corso di difesa femminile.
Elisa sognava un matrimonio sereno e duraturo come quello dei suoi genitori, ma è finita in un vortice di violenze fisiche e psicologiche. All’ennesimo drammatico episodio aveva denunciato il marito e poi aveva cercato di reagire ricostruendosi una vita. Elisa non c’è più, oggi è il papà Claudio a ricordarla e a raccontare come tutta la famiglia fosse sotto scacco. Con dignità e compostezza, il piacentino ribadisce la necessità di fare concretamente di più contro la violenza sulle donne perché dopo la denuncia possano sentirsi protette.
“Abbiamo cercato in tanti modi di intervenire ma ci non siamo riusciti. Lei diceva che avrebbe risolto tutto – spiega Claudio Terzoni -. Si stava rovinando la vita, eppure continuava a sperare che qualcosa cambiasse. Si parla tanto di violenza sulle donne, in tv e nelle pubblicità, ma lo Stato deve fare qualcosa di più: dopo la denuncia le donne devono essere protette”.
Il processo per maltrattamenti è in corso, il marito nega gran parte delle accuse, il pm ha chiesto per lui tre anni di reclusione. La sentenza è prevista il 7 aprile.
Nel Piacentino, lo scorso anno sono state oltre 300 le richieste di aiuto arrivate al Centro antiviolenza. Claudio Terzoni è disponibile a mettere a disposizione la propria esperienza per aiutare le famiglie che stanno vivendo la sua stessa situazione. “Abbiamo vissuto anni paurosi, se la mia brutta esperienza può essere di aiuto a qualcuno sono a disposizione”.