“Lo Specchio”: Gionelli tra giornalismo, sport e impegno per il territorio

04 Marzo 2025 22:34

Ogni settimana,Lo Specchio di Piacenza” di Telelibertà offre un ritratto approfondito di personalità di spicco del territorio, dando voce a professionisti e protagonisti che raccontano la loro esperienza, il loro percorso e il contributo che hanno dato nel proprio settore. Nell’ultima puntata in cartellone l’ospite di Nicoletta Bracchi è stato il giornalista Robert Gionelli, delegato provinciale del Coni e consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano: «La mia scuola è stata Libertà – racconta Gionelli – è lì che ho mosso i miei primi passi, imparando sul campo cosa significhi raccontare i fatti. Chi fa il giornalista a Piacenza non può prescindere da Libertà, perché è più di un semplice giornale, è un’istituzione che racconta la vita della nostra città da oltre un secolo».
La sua esperienza professionale lo ha portato ad occuparsi non solo di comunicazione, ma anche a immergersi nei meccanismi di governo dello sport a livello provinciale, comprendendone dinamiche, esigenze e prospettive. «Dal 2013 ricopro il ruolo di delegato Coni e, in questo tempo, ho assistito a molte trasformazioni. Sono stati anni intensi, segnati da numerosi cambiamenti e sfide stimolanti. Quando Stefano Teragni decise di passare il testimone, ho accolto con entusiasmo la sua chiamata. Stefano non è solo un grande amico, ma una persona speciale, un punto di riferimento per lo sport locale», sottolinea Gionelli, riconoscendo il valore del lavoro svolto dal suo predecessore e il solido legame che li unisce. Il Coni non è solo una federazione, ma anche un’istituzione con un ruolo fondamentale nel promuovere lo sport, soprattutto tra i giovani. «Significa mettersi al loro servizio, sostenere lo sport inclusivo e diffondere i valori culturali e sociali che esso porta con sé. Dodici anni sono tanti. Quando ho iniziato – rammenta Robert – non avrei mai immaginato di proseguire così a lungo. Credo che sia arrivato il momento di lasciare spazio a un altro soggetto che possa proseguire il percorso intrapreso. Tuttavia, rimango a disposizione e, se necessario, non mi tirerei indietro di fronte ad un altro mandato». E poi ci sono gli incontri decisivi, e i ricordi fluiscono. Tra questi, oltre a Stefano Teragni, il compianto avvocato Corrado Sforza Fogliani. «Per me sarà sempre”il presidente”. È stato un punto di riferimento non solo professionale, ma anche umano. Quindici anni di collaborazione con lui mi hanno insegnato il valore dell’impegno e della responsabilità. Aver avuto la possibilità di condividere questo percorso con una figura così autorevole è stato un privilegio». Il ruolo di consigliere nella commissione welfare della Fondazione di Piacenza e Vigevano ha rappresentato per Gionelli un’opportunità preziosa di contribuire concretamente allo sviluppo del territorio, in particolare attraverso lo sport. «Collaborare con Roberto Reggi è un vero onore, perché da sempre ha creduto nel valore dello sport non solo come attività competitiva, ma soprattutto come potente strumento di inclusione sociale e crescita personale. Priorità della Fondazione è supportare progetti legati alla natura e allo sport, capaci di offrire opportunità concrete ai ragazzi più svantaggiati. L’idea è quella di creare contesti in cui ogni giovane possa trovare il proprio spazio, sentirsi accolto e avere accesso a percorsi formativi attraverso l’attività sportiva. Alla fine del nostro mandato sono stati destinati circa 500mila euro a progetti sportivi. È un traguardo importante, un investimento che contribuirà a rafforzare il tessuto sociale e a offrire nuove possibilità ai ragazzi, soprattutto a quelli che hanno più bisogno di un punto di riferimento e di un’opportunità per costruire il loro futuro». Tutte le puntate di Lo Specchio di Piacenza sono disponibili in streaming e on demand sul sito di Telelibertà.
Gionelli ha anche evidenziato il valore dello sport come strumento di benessere e prevenzione: «Lo sport è anche una medicina preventiva, un aiuto fondamentale per il benessere psicofisico. Chiunque pratichi attività sportiva sa quanto sia importante non solo per la salute, ma anche per la formazione del carattere e della disciplina». Ricordando i suoi insegnanti di basket, una delle attività che ha praticato da ragazzo, Gionelli cita due figure di riferimento: «Se parliamo di sport, non posso non menzionare Walter Tadiello e Angelo Bardini, due maestri che mi hanno trasmesso la passione». Gionelli ha anche affronta una questione cruciale per il futuro dello sport locale: «Oggi il mondo della scuola si è accorto dell’importanza della promozione sportiva, ma purtroppo mancano strutture e palestre adeguate. Dobbiamo investire di più per garantire a tutti i giovani l’accesso a impianti moderni e funzionali». Un aspetto delicato è il rapporto tra genitori e società sportive. Se da un lato il sostegno delle famiglie è essenziale, dall’altro non mancano interferenze che possono ostacolare il naturale sviluppo sportivo ed educativo dei giovani atleti: «A volte i genitori dimenticano che lo sport deve essere prima di tutto un’esperienza formativa, non solo una rincorsa alla vittoria, può diventare una famiglia, un rifugio, un’ancora di salvezza». Perché alla fine, lo sport non è solo un podio da conquistare: «Prima di tutto, bisogna imparare ad accettare la sconfitta, perché è da lì che si riparte per migliorarsi. Magari prendendo esempio da grandi atleti come Andrea Dallavalle e Giacomo Carini, i nostri olimpionici che dimostrano un forte legame con il territorio e non esitano a restituire il loro supporto alla comunità. Anche i fratelli Inzaghi, compatibilmente con i loro impegni, mantengono vivo il rapporto con la loro terra d’origine. Un legame autentico che conferma come questi campioni non siano solo eccellenze nello sport. Campioni nello sport e nella vita».
Lo sport è divertimento, passione ed emozione. È un linguaggio universale che unisce generazioni, crea legami e insegna valori fondamentali. «Le istituzioni – commenta Robert Gionelli – sono sempre più vicine al Coni e al mondo dello sport, riconoscendone il valore sociale ed educativo. E questa vicinanza non è scontata. Collaborazione e volontà di creare progetti insieme. Abbiamo bisogno di strutture adeguate, di investimenti mirati e di un sostegno concreto per permettere a tutti, soprattutto ai più giovani, di praticare attività sportiva in ambienti sani e stimolanti». Alcune discipline stanno vivendo una crescita significativa. «La Federciclismo piacentina, per esempio, continua a svilupparsi, consolidandosi come una delle realtà più strutturate e dinamiche. Anche il mondo del tennis sta vivendo un momento di espansione grazie alla “Sinnermania” affiancato dal padel, che sta conquistando sempre più appassionati. Vedere queste discipline crescere significa creare nuove opportunità e coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani e famiglie. La differenza, nel percorso di crescita di un atleta, la fanno spesso gli allenatori. Un esempio emblematico è Renzo Scaringella, figura di spicco nel mondo del tennis, a cui abbiamo assegnato il Premio “Polidoro” per la sua carriera di maestro. Oltre a trasmettere tecnica e passione per lo sport, Scaringella ha accompagnato generazioni di giovani nel percorso di formazione, dentro e fuori dal campo».

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