I consigli dell’esperto: “Ciclisti sempre visibili e affiancati solo ai bambini”

07 Marzo 2025 02:13

Il comandante della polizia locale di Valnure Valchero, Paolo Giovannini.

In materia è estremamente competente non solo per l’esperienza accumulata, ma anche per una doppia veste (ciclistica e professionale) che gli consente di misurarsi quotidianamente con l’ambiente e le tematiche collegate.
Paolo Giovannini è vicepresidente della Federciclismo Piacenza e Comandante della Polizia locale dell’Unione Valnure Valchero. Con la Scuola Ciclismo Piacenza, da anni organizza appuntamenti promozionali di avvicinamento al ciclismo e di educazione stradale per i giovanissimi.
“Il ciclista – spiega Giovannini – deve mettersi in testa di essere visibile in tutti i modi, di giorno e ancor di più di sera. Ci sono ancora troppi ciclisti che non rispettano queste regole ed è opportuno che ognuno inizi a dare l’esempio per se stesso prima di pretendere comportamenti consoni da parte di altri, perché ognuno deve fare la sua parte per la sicurezza stradale. Gli incidenti riguardano tutti, sia gli appassionati abituati a pedalare per strada per allenarsi, sia la persona anziana che gira in paese per le commissioni”.
Quindi ricorda le norme di circolazione per i velocipedi: “I ciclisti devono utilizzare le piste ciclabili se presenti. Se non ci sono, possono circolare sulla carreggiata, ma sempre vicino al margine destro. I ciclisti devono marciare sulla corsia più a destra e possono spostarsi verso il centro solo per svoltare a sinistra con cautela. La doppia fila? Nei centri abitati possono circolare affiancati (massimo due ciclisti), ma devono mettersi in fila unica se intralciano il traffico. Fuori dai centri abitati devono procedere sempre in fila unica, salvo eccezione per un adulto che accompagna un minore di 10 anni. Le rotonde devono essere attraversate con cautela, preferibilmente rendendosi ben visibili e segnalando chiaramente le intenzioni di svolta”.
Capitolo dispositivi luminosi. “Bisogna essere dotati di fanale anteriore bianco o giallo e posteriore rosso, oltre a catadriotti sui pedali e ai lati. I dispositivi vanno accesi da mezz’ora dopo il tramonto fino a mezz’ora prima dell’alba e in condizioni di scarsa visibilità. Fuori dai centri abitati, nelle ore notturne e nelle gallerie, i ciclisti devono indossare giubbetti o bretelle retroriflettenti”.
E il casco? “In Italia – conclude Giovannini – non è obbligatorio, ma è fortemente raccomandato per la sicurezza del ciclista. La Federciclismo impone a tutti i suoi iscritti, minori compresi, l’obbligo negli allenamenti e in gara. Gli studi dimostrano che il casco riduce fino al 70% il rischio di lesioni alla testa in caso di incidente”.

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