“2020: odissea sulla Terra”, alle 21 su Telelibertà torna “Provincia Thriller”

16 Marzo 2025 06:30

La tavola realizzata da Giovanni Freghieri per “Provincia Thriller”

Vorrei proporre una riflessione: una società civile e avanzata come la nostra ha accettato di lasciar morire un congiunto senza che nessuno potesse stargli vicino. È un aspetto di cui si parla poco, ma questa è stata la vera tragedia nella tragedia. E la mia non è una critica all’organizzazione, ma una proposta di meditazione perché se accettiamo tutto, rischiamo anche di farlo con situazioni con le quali non si dovrebbe”: a ridosso della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid (18 marzo), lo spunto di riflessione arriva dal professor Luigi Cavanna nella seconda puntata della trasmissione “Provincia Thriller”.

L’ex primario di Oncologia dell’ospedale di Piacenza è uno degli ospiti dell’approfondimento sui temi di cronaca condotto dalla giornalista Nicoletta Marenghi, ogni domenica alle 21 su Telelibertà. Il professor Cavanna fu il primo a “combattere” il virus killer a domicilio, un’intuizione che fece il giro del mondo tanto da portarlo sulla copertina della prestigiosa rivista statunitense “Time”.

La puntata di questa sera, 16 marzo, ripercorrerà i mesi più duri del 2020, l’inizio di una pandemia che in due anni ha provocato la morte di oltre 1.600 persone nella nostra provincia, non solo anziani e pazienti con patologie serie, ma anche uomini e donne in perfetta salute prima dell’incontro con il virus killer. “2020: odissea sulla Terra. L’incubo della pandemia” è il titolo della puntata che raccoglie le testimonianze di chi l’ha vissuta in prima linea.

A portare i telespettatori all’interno del Pronto Soccorso con i ricordi di quei mesi drammatici è l’attuale direttore Andrea Vercelli: “Quando il virus era un problema solo della Cina, per il Coronavirus avevamo un percorso che includeva un solo paziente. Questo è quello che ci si aspettava. Invece ci siamo trovati a curare migliaia di malati. Non ci sentiamo eroi, però abbiamo fatto tutto quello che potevamo”.

All’interno di “Provincia Thriller” vedremo anche immagini e servizi dei telegiornali del 2020 e degli anni successivi grazie al prezioso archivio di Telelibertà. Valore aggiunto della trasmissione, la collaborazione con Giovanni Freghieri, il noto disegnatore di Dylan Dog e Tex Willer che realizza in “in tempo reale” un’illustrazione dedicata all’argomento della puntata.

Il disegnatore Giovanni Freghieri

QUANDO E DOVE VEDERE “PROVINCIA THRILLER”

Il format della durata di 30 minuti va in onda ogni domenica alle 21 su Telelibertà (canale 76) e in streaming sul sito www.liberta.it. Le repliche sono previste domani alle 9 e alle 18.05; martedì alle 13.35; mercoledì alle 11.30 e giovedì alle 15.40. È possibile rivedere la trasmissione in qualsiasi momento sul sito www.teleliberta.tv 

Lo staff di “Provincia Thriller”. Da sinistra Sara Groppi (montaggio), Nicoletta Marenghi (conduzione), Alessandra Colpo (produzione), Gianfranco Di Silvestro (regia), Morgan Soares (musiche) e Davide Franchini (riprese)

PERCHE VOGLIAMO RIMUOVERE QUEL PERIODO?

Un anno da dimenticare che tutti ricorderemo. Il 2020 è stato consegnato alla storia come l’anno che ha stravolto un lungo periodo di relativa tranquillità dopo la Seconda guerra mondiale e Piacenza è stata la porta di accesso di questo sconvolgimento nella società occidentale. Un tempo che molti vogliono rimuovere dalla propria memoria. A spiegare il motivo è Paola Frattola, coordinatrice dell’equipe psicologica dell’Ausl di Piacenza, nella puntata della trasmissione “Provincia Thriller”, in onda alle 21 su Telelibertà. “La sensazione di imprevedibilità e insicurezza è così destabilizzante che ci porta a far finta che non sia successo nulla – spiega Frattola -. Tutto questo è umano, ma è pericoloso perché interferisce con il processo di apprendimento e consapevolezza: tutto può accadere in qualsiasi momento, seppur non possiamo essere pronti, possiamo essere preparati”.

Le ripercussioni che la pandemia ha avuto sono significative. “Lo dimostra proprio quanto cerchiamo di negarle e rimuoverle – aggiunge la psicologa -. Dal punto di vista clinico osserviamo diverse conseguenze, ad esempio, tra gli adolescenti sono aumentati i disturbi socializzazione e gli abbandoni scolastici”. L’adagio che “il tempo aggiusta tutto” non funziona. “Chi manifesta ancora disturbi post traumatici a distanza di cinque anni, vuol dire che ha strutturato un disturbo, quindi necessita di cure”.

L’intervista completa andrà in onda su Telelibertà questa sera alle 21 nella trasmissione “Provincia Thriller”.  

 

Andrea Vercelli – Direttore Pronto Soccorso Piacenza – “In alcuni casi vedevamo le persone morire nei corridoi senza poter fare nulla per aiutarle”  

Paola Romanini – Vicecaporedattore Libertà – “Quando sono uscita dalla quarantena ho trovato la città come un risveglio post nucleare” 

Paolo Rebecchi – Coordinatore provinciale Anpas – “Ho fatto una riunione con i volontari facendo presenti i rischi. Nessuno si è tirato indietro. A loro un grazie infinito” 

Anna Maria Andena – Direttore distretto Piacenza Ausl – “Le Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, in tre anni hanno visitato a domicilio 150mila persone”  

Luigi Cavanna – Ex direttore Oncologia ospedale Piacenza – “Lasciar morire un congiunto senza stargli vicino è inaccettabile, è la vera tragedia nella tragedia”  

Paola Frattola – Coord. équipe Psicologia emergenza Ausl – “Il Covid ha dimostrato che tutto ciò che diamo per scontato, non lo è. Voler rimuovere è umano ma pericoloso” 

Nelle foto: Andrea Vercelli, Paola Romanini, Paolo Rebecchi, Anna Maria Andena, Luigi Cavanna e Paola Frattola

 

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