Diga del Brugneto, ipotesi shock: scaduto il disciplinare, niente acqua dalla Liguria

21 Marzo 2025 04:43

Nessuno, mai, si sarebbe aspettato di leggere una cosa del genere. Neppure in termini di ipotesi. Scaduto ormai da mesi il disciplinare degli anni Sessanta che regolava il delicato e annoso rapporto Liguria-Emilia sulla diga del Brugneto (tradotto: quanta acqua la Liguria deve dare al Trebbia e a Piacenza, pena una multa milionaria da capogiro), non solo ora non si ipotizzerebbe stando ai cugini genovesi alcun aumento di acqua per Piacenza, più volte sollecitato; ma anzi, secondo quanto avanzato dalla Liguria nei mesi scorsi nel rispondere alla chiamata del ministero dell’Ambiente, si parla di rilascio zero, di chiudere i rubinetti. Ma vediamo i documenti, inoltrati ieri da Libertà anche alle Regioni Liguria ed Emilia-Romagna per poter avere più chiarezza.

“Nell’istanza di rinnovo non è prevista alcuna modifica delle opere realizzate e non è stata confermata la previsione del rilascio compensativo di 2,5 milioni di metri cubi annui”, si apprende innanzitutto nella comunicazione shock dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, firmata dal segretario generale Alessandro Bratti. Si parla di acqua, di vita e di un campo di battaglia durato settant’anni, quello della diga del Brugneto, il gigante che dal 1952 sbarra l’onda che, per natura, finirebbe giù, liscia, tra le braccia del Trebbia fino a San Nicolò.

Ad ottenere la risposta dell’Autorità di bacino, pronte ora a raccogliere firme e scendere in piazza, sono state le associazioni – No Tube, Difesa Valtrebbia, Tutela Valtrebbia – che ad agosto avevano presentato un’istanza al ministero dell’Ambiente per capire cosa stesse succedendo.

L’assessorato regionale ligure all’ambiente, ieri, ha garantito che “nulla è stato deciso”, e ha tenuto ad assicurare che “quello che è stato fatto fino ad oggi continuerà ad essere fatto in futuro, d’intesa con l’Emilia-Romagna”.

L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTA’

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