Iftar alla moschea: “Dialogo interreligioso fondamentale in questo momento storico”
22 Marzo 2025 13:13
L’ultimo restyling, con l’abbellimento di archi, fontana e minareto, ha reso l’ex capannone di Strada Caorsana un luogo di culto anche dal punto di vista estetico. Ma nella sostanza, la moschea di Piacenza si consolida come punto di riferimento per la comunità islamica (e non solo) anche attraverso le tradizioni.
Come quella dell’Iftar (la rottura del digiuno), un rito che ieri sera, venerdì 21 marzo, come avviene da qualche anno a questa parte, ha visto la partecipazione di illustri rappresentanti della comunità piacentina, tra politici, rappresentanti delle forze dell’ordine e del mondo associazionistico.
dialogo intereligioso
Ma anche religioso, se pensiamo che il garante della moschea Yassine Baradai ha cenato allo stesso tavolo del vescovo Adriano Cevolotto. Entrambi uniti nella consapevolezza che il dialogo interreligioso sia ancor più fondamentale in un momento storico come il nostro, segnato sia dalla guerra in Ucraina che dal riacutizzarsi del conflitto in Medio Oriente.
“garantire la dimensione umana”
“E’ importante raccogliersi oggi per ricordare le vittime – ha detto Baradai – ricordando che la moschea è un punto di riferimento non solo per il mondo arabo ma anche per gli italiani musulmani che possono trovare qui tutti gli strumenti per vivere appieno la loro dimensione di fede”, mentre il vescovo Cevolotto si è concentrato sulla ripresa dei bombardamenti nella striscia di Gaza: “Non possiamo più permetterci di confondere l’antisemitismo con la critica a posizioni politiche che non possono più essere giustificate, senza con ciò togliere le responsabilità di Hamas. Ma c’è una misura umana che deve essere garantita, altrimenti si oltrepassa quel limite che divide la ragione dal torto”.
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