Le 217 suore piacentine rinnovano i voti: “Siamo ancora donne di speranza”

27 Marzo 2025 02:06

Fotoservizio di Mauro Del Papa

Piccole donne di speranza, anche se molte sono ormai anziane e tante arrivano da Paesi con culture e lingue differenti. In tutta la diocesi di Piacenza-Bobbio le suore sono 217, suddivise in 21 comunità, di cui 2 di clausura, e appartenenti a 16 congregazioni. Martedì, in Santa Maria di Campagna, hanno rinnovato il loro sì a Cristo come nel giorno della professione solenne dei voti perpetui. Una cerimonia simbolica, presieduta dal vescovo Adriano Cevolotto, che si ripete ogni anno e che è aperta anche alle congregazioni religiose maschili.


Alla presenza della numero uno delle suore diocesane, suor Franca Barbieri, segretaria dell’Usmi (Unione superiori maggiori italiane), rappresentante piacentina di una schiera di donne consacrate che si assottiglia ogni anno di più. A parte la radiosa eccezione del monastero benedettino di clausura di San Raimondo.
Di chi è la colpa? “Un po’ del mondo del benessere, un po’ di noi stesse suore”, è onesta suor Elena Scotti, piacentina del sasso, 87 anni il prossimo giugno. Da 63 anni è nella congregazione delle Orsoline dove non entrano nuove suore italiane dal 2002. L’ultima è stata suor Maria, originaria di Lodi.
“Oggi come oggi non sono necessarie delle comunità grandi – è convinta – ma sono sufficienti due o tre suore in una parrocchia che testimoniano la loro credibilità. La vita religiosa ha bisogno di essere viva, ha bisogno di far vedere la bellezza generatrice di Dio, non servono tante parole ma serve vivere il Vangelo. Papa Francesco ha dedicato il Giubileo alla speranza e noi dobbiamo continuare ad essere donne di speranza, testimoniare il Vangelo e battere sulle spalle della gente dicendo che c’è speranza, che dopo la notte viene il giorno”.

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