Donatore Avis sospeso per epatite C, Ausl: “Problema di comunicazione software”

29 Marzo 2025 04:04

Donatore Avis sospeso, ma è un problema di software. Accade a un sessantenne piacentino, storico donatore Avis con all’attivo più di 125 donazioni di sangue. A dicembre 2023 l’ultima donazione e subito dopo la chiamata del Centro trasfusionale: c’è un problema, il piacentino risulta reattivo all’epatite C e occorre sottoporsi a tre prelievi. I primi due vanno bene, da un anno l’uomo attende di sottoporsi al terzo.
L’Ausl parla di “un problema tecnico” causato da una mancata comunicazione fra il sistema gestionale e il centro di qualificazione di Parma che esamina le provette: a essere messi in stand by una quindicina di donatori che non sono malati, ma non possono donare sangue prima di completare il percorso di verifica sanitaria.

“Ho contattato diverse volte il Centro trasfusionale, ma tutti i medici con cui ho parlato mi hanno dato motivazioni diverse – spiega il cittadino – non è stato più possibile effettuare il terzo prelievo e non ho più potuto donare il sangue. Ho fatto ora privatamente gli esami per verificare di non avere l’epatite C: i risultati mi arriveranno a inizio aprile. Dall’ospedale invece sto aspettando da un anno e mezzo”.

 “UN PROBLEMA DI COMUNICAZIONE FRA SOFTWARE”

“Fino al 2024 gli esami per chi risultava reattivo venivano inviati al centro di qualificazione di Bologna, ma lo scorso anno la Regione ha stabilito che per il nostro territorio il centro di riferimento è Parma – spiega Francesco Romeo, direttore del servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale dell’ospedale di Piacenza – inizialmente questo centro ha ritardato a dotarsi della strumentazione corretta per processare questi prelievi. Noi nel frattempo abbiamo effettuato un cambio di gestionale che tuttavia ha difficoltà a comunicare con il centro di Parma e non può più comunicare con quello di Bologna. Siamo obbligati a sottostare a queste norme, ma mi rendo conto del grave disagio creato e stiamo facendo il possibile per sollecitare una risoluzione del problema”.

L’ARTICOLO DI ELISABETTA PARABOSCHI SU LIBERTA’

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