Montagna fedele custode di pensieri: diario di vetta alla Parcellara
17 Novembre 2020 03:45
Chi raggiunge la vetta più volte a settimana, chi una volta nella vita e chi torna regolarmente perché ci sono posti in cui l’anima si sente a casa. Tra questi c’è sicuramente la Pietra Parcellara, tra i comuni di Travo e di Bobbio nel Piacentino.
La roccia ofiolitica, accanto alla Pietra Perduca, si staglia tra le colline della Val Trebbia e dall’alto dei sui 800 metri è possibile ammirare il quadro naturale del panorama circostante.
Da diversi mesi, ai piedi della croce, è comparsa una cassetta della posta nera chiusa a chiave, come quella di un’abitazione. All’interno ci sono quaderno e biro per lasciare un pensiero. Chi l’ha portata è una persona innamorata del luogo incantato e che preferisce rimanere anonima. E’ lei a conservare i diari collettivi di chi frequenta la montagna, una tradizione delle vette alpinistiche che ha voluto trasferire anche a una delle mete più gettonate del nostro territorio.
La cassetta custodisce una lettura per pochi dalla quale emergono le sensazioni di chi è salito sulle rocce per conquistare il punto più alto dove il panorama, le albe e i tramonti non hanno prezzo. Ci sono i messaggi di bambini accompagnati dai genitori, coppie di fidanzati, compagnie di amici. Dalle dediche alle frasi poetiche, dalle promesse di un ritorno ai messaggi spirituali. Chi pensa di trovare volgarità su un quaderno anonimo a disposizione di tutti si sbaglia perché da quelle pagine emerge rispetto per la montagna e voglia di ringraziarla per la sensazione di libertà che trasmette in ogni stagione dell’anno, dall’affollata primavera alle nebbiose giornate autunnali.
Anche il diario di vetta della Parcellara conferma ciò che si trova scritto su alcuni cartelli posizionati in zone alpine: “Finisce sempre così, le cose che non puoi dire a nessuno le racconti alla montagna”.
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