A palazzo Farnese “Oh my Doc!” per promuovere le eccellenze del territorio
10 Giugno 2022 18:33
Aria, quiete, natura e sostenibilità. Sono alcune delle parole utilizzate per raccontare le eccellenze del nostro territorio e l’unicità delle produzioni locali che caratterizzano le colline piacentine. Oggi pomeriggio nella meravigliosa cornice di palazzo Farnese è stato inaugurato “Oh my Doc! Da noi la vita si sorseggia”. “Non possiamo definirlo solo un evento – hanno spiegato gli organizzatori – è un viaggio nell’essenza autentica del territorio, un incontro di tante esperienze, di valori, di tradizioni che diventano uno stile di vita, l’identità profonda dei colli piacentini”.
“A Piacenza abbiamo già raggiunto una qualità eccellente dei nostri prodotti – ha commentato Marco Profumo, presidente del Consorzio Tutela Vini Doc Colli Piacentini – quello che oggi dobbiamo fare è portare il nostro territorio fuori dai mercati di riferimento, farci conoscere in tutta Italia e perché no in tutto il mondo”. Uno degli scopi della campagna di promozione voluta dal Consorzio è proprio quello di ampliare i confini di visibilità delle eccellenze locali.
“Fare marketing oggi significa sviluppare le politiche di mercato per conquistare i consumatori – ha spiegato Daniele Fornari, Direttore di Remlab, Centro di ricerche su retailing e trade marketing dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza -. In un contesto di così grande complessità le nostre aziende devono affrontare alcune sfide rilevanti: la prima riguarda i modelli di consumo che negli ultimi anni sono cambiati moltissimo e quindi diventa fondamentale per chi offre dei prodotti capire quali sono i bisogni del consumatore; la seconda sfida è quella della comunicazione: a Piacenza c’è un grande orientamento alla qualità del prodotto, ma un basso orientamento al mercato”. Per Fornari “spesso il mercato infatti non conosce i nostri prodotti; l’altra sfida fondamentale è quello di portare avanti un gioco di squadra: i nostri piccoli prodotti locali devono mettere insieme i propri punti di forza per fare delle organizzazioni in grado di competere sui mercati”.
Aspetto fondamentale affrontato durante la tavola rotonda – alla quale hanno partecipato anche Michele Antonio Fino, professore associato di Fondamenti di Diritto Europeo dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, il direttore del Consorzio I Vini del Piemonte e Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa Daniele Manzone, Gino Losi presidente del Gal del Ducato e Maurizio Dodi, presidente del Consorzio Tutela Vini Dop Colli di Parma – è proprio quello di investire nella promozione e nella comunicazione. Per Dodi “Piacenza e Parma hanno un passato in comune questo palazzo ce lo ricorda, per questo dobbiamo investire in un futuro sinergico – prosegue il presidente del consorzio tutela vini Dop colli di Parma -. Negli ultimi anni i vini di Parma e Piacenza hanno incrementato valore e qualità, purtroppo però poco riconosciuti fuori dai nostri confini”.
Elisabetta Virtuani referente della Strada dei Vini e dei Sapori Colli Piacentini ha spiegato che da tempo si sta puntando su un lavoro di squadra sinergico: “Ci stiamo muovendo insieme con le altre altre cinque strade emiliane (dal Po, al culatelllo, al prosciutto al fungo porcino) per valorizzare al meglio il nostro territorio in collaborazione con il Gal del ducato e i consorzi”. “Dobbiamo riuscire a farci conoscere al di fuori dei confini della nostra provincia – continua Virtuani – l’obiettivo è raggiungere innanzitutto un pubblico nazionale e in secondo luogo pianificare e programmare attività sinergiche senza sovrapporci”. La tavola rotonda è stata condotta da Luciano Ferraro, caporedattore del Corriere della Sera.
Da oggi pomeriggio e per tutta la giornata di sabato “oh my Doc” animerà il cortile di palazzo Franese: Sono 21 le cantine presenti e provenienti da tutta la provincia per far assaggiare i propri prodotti in accompagnamento con i piatti tipi della tradizione culinaria piacentina. Oltre ad assaporare la qualità dei prodotti locali, i partecipanti potranno godere dell’atmosfera prodotta dalla musica dal vivo in corte.
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