Uno straripante “De Piscopo show” infiamma Rivergaro per “Summertime in jazz”
03 Agosto 2022 12:39
In quattro parole: il re della piazza. Non ha soltanto suonato (divinamente, come sempre). Ha anche cantato (parecchio), ballato, raccontato, intrattenuto. Ha fatto “la commedia”, ha aizzato il pubblico come solo lui sa fare, con quella sua “napoletanità” sanguigna, ammiccante e un po’ piaciona. Ha “disturbato” (con risultati sonori notevoli) gli assoli dei suoi musicisti, “sbacchettando” le corde del pianoforte, della chitarra e del basso. Per l’occasione di questo tour “all inclusive” si è infatti dotato anche di un giovanissimo e talentuoso batterista-discepolo che facesse le sue veci in tutti quei momenti in cui s’è dilettato al microfono, oppure ai tamburi aggiuntivi montati nella “frontline” in proscenio.
Insomma, martedì sera nella bella piazzetta della parrocchia di Sant’Agata a Rivergaro s’è consumato un De Piscopo show a 360 gradi. Tullio, il batterista dei batteristi, autentico mattatore, dall’alto dei suoi 76 anni portati come un ragazzino, fresco di un (più unico che raro, nella sua categoria) Leone d’oro alla carriera, ha messo a segno uno straripante soldout per la “soirée” di maggior richiamo di questa nona edizione del “Summertime in jazz”, la rassegna estiva itinerante in Val Trebbia e Val d’Arda del Piacenza Jazz Club. Di tutta risposta, la piazza gremitissima ben oltre la disponibilità di posti a sedere ha ricambiato il calore mediterraneo di Tullio e i suoi con una tifoseria da stadio, standing ovation, battimani, cori; partecipe, con gioia, anche la nostra editrice Donatella Ronconi. Pubblico in visibilio al cospetto di un’ora e mezza abbondante di concerto e spettacolo in cui il maestro ha ripercorso alcuni tasselli più significativi della sua carriera da record.
Il gran finale non poteva che coincidere con “Andamento lento”, mentre il bis è ricaduto su “Pommarola blues”. Tra i brani autografi, anche “Stop Bajon (Primavera)” e una più datata “Porta Capuana”. Ma c’è stato tanto spazio anche per l’anima inseparabile di Pino Daniele: condite da sapida aneddotica hanno trovato spazio una speciale variazione di “Quando” come primo pezzo in scaletta e una visionaria e super-musicale fantasia di tamburi e di bacchette speciali a lui dedicata, una “Drum conversation” che – se ce ne fosse bisogno – ha confermato l’unicità di un linguaggio e di un’espressività che hanno fatto scuola. Al motto semplice e giusto di: “viva la musica”.
Dopo questa festa di piazza memorabile, “Summertime in jazz” proseguirà giovedì 4 alle Cantine Bonelli con il trio bolonese Gayè Gipsy Swing e domenica 7 a Lugagnano con i toscani Note Noire Quartet (sempre alle 21.30, su prenotazione giovedì e ad ingresso libero domenica).
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