Giacomo Rovero, ballerino solista alla Royal Ballet. “Un sogno che si realizza”

11 Gennaio 2024 04:30

Da Piacenza a Londra, la straordinaria avventura di Giacomo Rovero ha preso il via quando aveva solamente 10 anni. Il suo cammino verso l’eccellenza ha avuto inizio con la vittoria della medaglia d’oro allo Youth America Grand Prix (Yagap) del 2011, a New York. Da quel trionfo, ha preso la decisione di trasferirsi in Germania, continuando la sua formazione con Christian Schön presso la Scuola di Balletto di Amburgo, dove è rimasto per alcuni anni.

Il legame con l’Inghilterra si è poi sviluppato. Ha ottenuto il diploma alla Royal Ballet Upper School, un periodo formativo che ha frequentato dal 2013 al 2016, ottenendo il riconoscimento come Miglior Diplomato Maschile. Con il Royal Ballet, ha poi avuto l’opportunità di esibirsi in ruoli di spicco, interpretando personaggi come Florestan de La Bella Addormentata e il Pas de six di Giselle. Giacomo ha ottenuto riconoscimenti importanti, essendo inserito da Forbes Italia tra i 100 under 30 emergenti e, successivamente, nel 2019, tra i 30 under 30 europei più influenti nella categoria Arte e Cultura.

Quando danza, Giacomo Rovero, ballerino piacentino appena nominato solista del Royal Ballet di Londra, trasmette un equilibrio di toni, gesti, eleganza ed espressività davvero stupefacente. Giacomo, 26 anni, sorriso gentile, aplomb da danseur noble, papà avvocato, mamma maestra, una sorella più grande, è un predestinato che ha saputo emergere in una delle compagnie di danza più acclamate del mondo. «Spesso si parla di sogni – commenta la giovane stella della danza italiana – ma questo lo è veramente e lo nutrivo fin da bambino, quando a Piacenza partecipavo ai saggi della Domenichino, la scuola da cui tutto è cominciato. Ricordi che in questi giorni si affastellano come in un coloratissimo puzzle”.

“Sono stato nominato solista in scena, dal direttore del Royal Ballet, Kevin O’Hare, dopo una replica dello Schiaccianoci, la sera del 27 dicembre – spiega – . La conferma ufficiale, però, è arrivata solo il 5 gennaio. Quella sera interpretavo il ruolo del soldatino schiaccianoci “Hans Peter”. “Provo, soprattutto – conclude il ballerino -, un immenso senso di gratitudine. È sempre un momento speciale, e per nulla scontato, quando vengono riconosciuti i propri meriti. E’ bello potersi fermare e riflettere sugli obiettivi raggiunti e il percorso fatto fino ad oggi. La nomina è stata davvero inaspettata perché avvenuta “mid-season”, ovvero durante la stagione. Normalmente, infatti, gli scatti di carriera vengono concessi dal direttore solo a fine stagione”.

L’ARTICOLO DI MATTEO PRATI SU LIBERTÀ

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