Il teatro Duse di Cortemaggiore diventa nuovo polo culturale
15 Novembre 2024 07:43
Il piccolo teatro, in stile neoclassico, di Cortemaggiore diventa polo culturale della provincia piacentina. Con un calendario di tredici appuntamenti di prosa curati da Mino Manni e musica curati da Davide Rossi, è stata presentata, nella sala d’onore di Palazzo Rota Pisaroni, la prima stagione di eventi che il Comune magiostrino ha scelto di affidare alla cooperativa sociale Fedro. Un impegno di spesa di 30mila euro, di cui 15mila con contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
“Si tratta di un nuovo progetto commenta Mario Magnelli, vicepresidente vicario – che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale del territorio piacentino. Tre sono gli elementi ritenuti di interesse da parte della Fondazione: l’essere un tassello aggiuntivo alla proposta teatro-musicale della provincia, il fatto di essere collocato in un paese dove è solitamente più difficile fare promozione culturale, il che testimonia la nostra volontà ad andare oltre il perimetro del capoluogo e l’impegno del Comune di Cortemaggiore che ha scelto di investire risorse importanti del bilancio dell’ente nel valorizzare il proprio teatro. Scorrendo i titoli si nota la proposta di qualità, segno di non voler fermarsi al localismo bensì di provare ad intercettare un interesse più vasto». C’è gioia e orgoglio nell’analisi dell’assessore Luca Tacchini: « I progetti importanti non nascono dalla mattina alla sera, sono frutto di un lungo lavoro e di passi fatti poco alla volta. Questo cartellone è il risultato di collaborazioni e contaminazioni. Mino Manni e Davide Rossi, entrambi innamorati al primo sguardo del Teatro Duse, si erano già immaginati le potenzialità di questo sito culturale. Uno spazio per anni inutilizzato che è stato oggetto di rivalutazione dal 2016. Da allora fino alla scorsa stagione si è passati da quattro spettacoli ad oltre venti appuntamenti all’anno: un ottimo risultato per un paese come Cortemaggiore. La cultura per ogni ente locale è un costo, non porta guadagno, ma crediamo abbia un valore fondamentale nel contribuire alla crescita di una società».
Per Mino Manni il teatro è veicolo di bellezza. “Solo una sana follia può permetterci di guardare oltre la realtà buia, brutta, piena di tensione e ansia che ci circonda dice -. Questo gioiello di teatro può essere luogo dove godere di cose belle. Portiamo un progetto di qualità che, negli ultimi anni, è sempre più difficile trovare. Speriamo che la gente ci stia vicino”. Aggiunge Davide Rossi, presidente della cooperativa Fedro: “Abbiamo fatto un lavoro di tessitura e collaborazione, sempre più indispensabile per arrivare ad un ottimo risultato con meno sforzo economico e organizzativo. Il lavoro condiviso è la sola strada da percorrere. Abbiamo studiato una stagione in senso ampio, aggiungendo al teatro, il settore musicale antico e contemporaneo, mantenendo alta la qualità, anche negli spettacoli più piccoli che sono stati curati con attenzione”.
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