Su Rai Storia Gian Luca Rocco racconta Gianni Brera: “Lui e il Genoa, il vecchio balordo”

19 Dicembre 2024 02:13

Contropiede, goleador, centrocampista, libero, pretattica, melina. Il vocabolario targato Gianni Brera è sconfinato: nato “principe della zolla” in quella bassa pavese a cui è rimasto legato per tutta la vita, morto da onomaturgo, ossia creatore di neologismi. Era il 19 dicembre 1992: a pochi chilometri da Piacenza, tra Codogno e Casalpusterlengo, Brera venne travolto in macchina da un ragazzo che guidava ai 170 all’ora una lancia Thema. Nel giorno dell’anniversario lo ricorda il direttore di Libertà Gian Luca Rocco, nell’appuntamento odierno di “Il giorno e la Storia”, il programma di Rai Cultura firmato da Giovanni Paolo Fontana e in onda tutti i giorni alle 00.10 e in replica alle 8.30, 11.30, 14.00 e 20.10 su Rai Storia.

La puntata di oggi, giovedì 19 dicembre, che vede Rocco come editorialista commentare alcune ricorrenze legate alla storia (lo farà fino a domenica), è dedicata appunto a uno tra i più noti e apprezzati giornalisti e scrittori sportivi italiani.

“Il vecchio balordo”

“Gianni Brera fu un genio. Rappresentò per il giornalismo sportivo, quello che Montanelli simboleggiava per la stampa generalista – spiega Rocco – a Brera volevo bene. Primo perché leggere i suoi pezzi, anche se ero piccolo, risultava sempre un’esperienza ad alto tasso di divertimento e culturale. Secondo, perché Brera tifava Genoa, come me, soprannominandolo “il vecchio balordo”, riuscendo in un due sole parole a concentrare una storia secolare. È difficile spiegare Brera oggi a chi non ha avuto la fortuna di leggerlo o ascoltarlo, perché non esistono più intellettuali capaci di trasformare un racconto di sport in letteratura, con quell’ironia graffiante ma sempre garbata che lo contraddistingueva”.

OGGI PAGINA SPECIALE SU LIBERTÀ

In occasione dell’anniversario della morte di Gianni Brera, il cronista di Libertà Giorgio Lambri ha fatto visita alla tomba a San Zenone Po, vicina a quella dell’amico chef Gualtiero Marchesi, ripercorrendo la storia di quello che è stato probabilmente il più grande giornalista sportivo di sempre.

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