Vendemmia 2012. Fedeagri-Confcooperative: nel piacentino -19%
05 Novembre 2012 10:40
La grandinata di luglio ha lasciato pesanti strascichi sulla vendemmia piacentina.
Il bilancio della stagione è stato stilato da Fedagri-Confcooperative Emilia Romagna. Diciannovemila soci, raggruppati in 31 cantine sociali, che rappresentano il 55% del raccolto regionale.
Nel piacentino la produzione è calata del 19% passando da 153.000 a 124.000 quintali.
“Un dato – afferma il responsabile regionale del Settore Vitivinicolo della Federazione, Ivo Guerra – legato alla violenta grandinata che in luglio ha colpito pesantemente i vitigni di Pinot Nero, Ortugo e Malvasia nel piacentino.
Il dato del nostro territorio è quello peggiore. In altre province si sono registrati anche aumenti significativi.
Complessivamente in Emilia Romagna la contrazione è stata dello 0,81% e supera i 4,4 milioni di quintali.
“Nelle altre province dell’Emilia Romagna – prosegue Guerra – il raccolto ha mostrato un incremento, seppur molto differente da una zona all’altra. L’aumento minore si è registrato in provincia di Forlì-Cesena, dove l’uva trasformata si è attestata sui 496.000 quintali (+0,1%), e di Ravenna, dove i conferimenti hanno superato quota 1.700.000 quintali (+0,4%). Più elevato, infine, l’aumento della produzione di uva trasformata dalle cantine sociali di Fedagri in provincia di Reggio Emilia, passata da 1.090.000 a 1.141.500 quintali (+4,6%).
“L’uva conferita alle cantine sociali di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna – sottolinea Guerra – presenta quest’anno un livello qualitativo particolarmente elevato ed un buon equilibrio delle componenti organolettiche. Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno infatti aumentato la qualità degli acini, preservandoli dalla presenza di muffe e parassiti”.
“Nonostante la crisi economica globale che incide pesantemente sugli acquisti – conclude Giovanni Bettini – la campagna di commercializzazione si apre all’insegna del cauto ottimismo, anche in considerazione delle ridottissime giacenze di vino presenti nei magazzini italiani. E quindi, dopo le delusioni registrate negli ultimi mesi in molti settori agricoli, il comparto vitivinicolo potrà con tutta probabilità garantire ai produttori una buona soddisfazione e una giusta remunerazione economica, confermandosi ancora una volta un importante punto di riferimento per le aziende produttrici anche nei momenti di crisi”.
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