Il riordino è legge, metà dei dipendenti della Provincia passerà alla Regione
28 Luglio 2015 16:00
Il riordino dell’Emilia Romagna è legge e consentirà di attuare il ridisegno istituzionale previsto dalla legge Delrio. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, non intende però fermarsi e annuncia la sperimentazione delle aree vaste interprovinciali entro la fine dell’anno. Un’iniziativa che potrebbe vedere Piacenza unita a Parma (anche se resta da stabilire quale organismo, in assenza delle Province, governerà nelle aree e in quale modo, con che tempi e funzioni).
La metà dei dipendenti di corso Garibaldi, quindi circa 130, sarà trasferita in Regione (ma continuerà a lavorare a Piacenza), sulla base delle funzioni assegnate alle ex Province, oggi agenzie di sindaci. Nessuno è stato ad oggi iscritto alle liste di mobilità create come piattaforma on line dal Governo. Il contratto dei dipendenti precari del Centro per l’impiego è stato prorogato fino a ottobre, in attesa che il quadro normativo si chiarisca. La Regione ha garantito aiuto alle Unioni.
Novità anche per Arpa che diventerà le nuova “Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia” e unifica in capo all’Agenzia regionale di protezione civile anche le funzioni di sicurezza territoriale. L’iniziativa era stata elogiata dal direttore di Arpa Piacenza, Giuseppe Biasini. Per assicurare un importante presidio sulle politiche formative e di sostegno al lavoro, la legge regionale appena approvata, infine, istituisce l’Agenzia regionale per il lavoro.
Il presidente della nuova Provincia di Piacenza, Francesco Rolleri, ha da subito sposato la causa della nuova legge, sottolineando come i tempi delle Province con i confini storicamente intesi siano finiti. Da Rolleri era partito anche l’invito agli altri presidenti emiliano-romagnoli a un confronto sul tema, oggi non più rinviabile. Domani, alle 17, si riunirà l’assemblea dei sindaci. Giovedì, il consiglio provinciale.
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