Il virus fa saltare la Fiera di Norimberga: “Danno da non dormire la notte”
29 Febbraio 2020 04:35
Il grido di dolore di commercianti, esercenti e imprenditori in genere è ormai conclamato. Attività in ginocchio e prospettive future che sono messe in grave pericolo da una situazione contraddistinta da incertezze e immobilismo. Il Coronavirus è anche questo e la notizia del rinvio della IWA, la più importante fiera mondiale di armi sportive in programma il 6 marzo prossimo a Norimberga ha fornito un colpo assai duro alla Ceava, impresa di Castel San Giovanni che produce calci per fucili in noce. Si tratta soltanto di un esempio di quanto sta accadendo nell’intero panorama imprenditoriale piacentino che si trova a fronteggiare una crisi diversa, del tutto nuova rispetto al passato e per questo ancor più complicata da fronteggiare.
“La mancata partecipazione alla fiera in Germania potrebbe apparire elemento di poco conto, ma si tratta invece di una data cerchiata in rosso ogni anno perché da questo appuntamento deriva una parte molto consistente della nostra produzione – spiega Mauro Bergamaschi, giovane titolare della ditta castellana -. Siamo realmente preoccupati perché l’incontro tra domanda e offerta è alla base di attività come la nostra e il rischio concreto è che si debba fronteggiare un calo drastico delle vendite e degli ordini. Si parla di migliaia di euro a fronte di un prodotto come il nostro molto particolare”.
Magazzini colmi di calci cesellati nel legno pregiato acquistato nelle zone d’Europa dove la materia prima consente economie di spesa che comportano comunque esborsi anticipati per i quali il rientro diviene ora molto complicato.
“Cosa succederà una volta terminata la crisi derivante dal Coronavirus? – dice ancora Bergamaschi – Il nostro timore che queste settimane di stop, questi appuntamenti saltati possano stravolgere il mercato e comportare un isolamento che potrebbe mettere a rischio tante imprese. In questi giorni stiamo lavorando per non perdere il contatto con la clientela estera, per rassicurare e per cercare di rimanere a galla. Non sarà facile. E, credetemi, per chi si assume rischio di impresa e deve garantire stipendi ai dipendenti, le ore di sonno notturne sono sempre di meno”.
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