Qualità della vita, “Per essere felici non bastano reddito e salute, servono le relazioni”
07 Aprile 2023 22:46
Cosa si intende per qualità della vita? Ognuno la vede in modo diverso, ma qual che è certo è che non si limita alla carriera lavorativa. C’è infatti chi ha fatto precise scelte per raggiungere la gratificazione personale e la felicità, storie che vale la pena raccontare. Telelibertà lo ha fatto dedicando l’ultima puntata di “Nel Mirino” a questo argomento: il direttore Nicoletta Bracchi e la giornalista Elisa Malacalza ne hanno parlato con un esperto, Giampaolo Nuvolati, professore di Sociologia ambiente e territorio dell’Università Bicocca, e con le testimonianze di Alba Scarani e Roberta Morisi.
Qualità della vita è un concetto che, come ha introdotto Nuvolati, “esiste da almeno 70 anni, quando iniziarono le prime ricerche negli Stati Uniti. Comprende varie dimensioni di tipo materiale, come la salute, il reddito e la condizione abitativa, e di tipo immateriale come le relazioni sociali, la realizzazione del singolo e la partecipazione alla vita politica. Non è sufficiente il reddito o il Pil per definirlo, sono indispensabili le relazioni sociali, che in questa nostra società sono sempre più indebolite, c’è invece grande bisogno di vivere in un contesto nel quale ci riconosciamo”.
Chi rischia maggiormente di perdersi in questa società “sono i giovani, e lo fanno di più rispetto a noi in passato, se non scelgono la strada giusta vanno incontro a situazioni di disagio per mancanza di istituzioni capaci di dare risposte”. Nel contesto attuale è però possibile vivere meglio, a patto di saper trasformare in realtà i propri sogni. Ecco quindi che ci vengono in aiuto le storie di Scarani e Morisi. Scarani ha vinto la propria “scommessa”: dalla laurea in Giurisprudenza è passata a un lavoro nel mondo dell’agricoltura portando avanti l’azienda di famiglia. “Avere un appoggio famigliare e di esperienza mi è servito molto – ha detto – nel nostro laboratorio trasformiamo dei prodotti agricoli che hanno tutti dei legami con il territorio, anche se è un lavoro molto faticoso io mi sento soddisfatta e non sono per nulla pentita della mia scelta”. Morisi era invece architetto e si è “reinventata” insegnante di yoga: “Mi sentivo bene solo quando mi interessavo di yoga, ho capito la mia strada buttandomi nell’apertura di una scuola. Avevo grande incertezza, il primo giorno addirittura non ebbi alcun allievo, ma la meditazione mi fece comprendere la necessità di aver cambiato e di essere comunque felice, ora la scuola è cresciuta e va molto bene”.
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