Economia piacentina: nuovi contratti in crescita, ma mancano figure professionali
28 Febbraio 2024 13:28
Dopo il buon andamento nel mese di gennaio, il numero dei nuovi contratti che attiveranno le imprese piacentine segna una nuova crescita anche nelle previsioni relative al mese di febbraio e al trimestre febbraio-aprile. Sono 2.240, infatti, i nuovi contratti che saranno attivati in provincia di Piacenza nel mese corrente, e il dato – che emerge dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia sui dati del Sistema Excelsior – appare in crescita del 5,2% rispetto al febbraio 2023.
Previsioni positive anche per il trimestre febbraio-aprile, con un risultato che dovrebbe risultare superiore del 7,4% a quello dello scorso anno, con un numero di nuovi contratti attestato a 6.380 unità.
Le imprese che assumono rappresentano il 19% del totale, e guarderanno in particolare ai giovani, che rappresentano il 37% dei destinatari dei nuovi contratti.
Mentre restano alte le difficoltà di reperimento delle figure professionali ricercate dalle imprese (nel 53% dei casi), i contratti proposti sono per il 73% rappresentati da lavoro dipendente (20% tempo indeterminato, 42% determinato e 11% di altro tipo, tutti in crescita) e per il 27% dalle forme ‘flessibili’ (20% somministrazione/interinali in e 7% di collaborazione/partite Iva/altri).
I primi 5 settori di attività numero di nuovi contratti programmati nel corrente mese di febbraio sono il commercio con 340 unità (+47,8% ), i servizi di logistica, trasporto e magazzinaggio con 320 unità (-39,6%), i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 250 unità (-3,8% rispetto allo stesso periodo 2023), i servizi alle persone con 240 nuovi contratti (+ 26,3%), le industrie meccaniche ed elettroniche con 200 unità (valore invariato rispetto ai dodici mesi precedenti).
Le 3 professioni più richieste in valore assoluto sono relative agli addetti nelle attività di ristorazione (210 unità, per il 62,1% dei casi difficili da reperire), gli addetti alle vendite (180 unità, 30,7% difficili da trovare) e i conduttori di veicoli a motore con 120 unità (nel 68,5% dei casi di difficile reperimento.
I titoli di studio più richiesti per febbraio riguardano la qualifica di formazione professionale o diploma professionale, con 880 nuovi contratti (il 39,3% sul totale); a seguire, i diplomi di istruzione di livello secondario, con 650 unità (il 29%), mentre per chi esce dalla scuola dell’obbligo vi sono 430 nuovi contratti disponibili e per il livello universitario ci si attesta a 270 unità.
L’esperienza nella professione è richiesta nel 44,1 % dei casi ai titoli più elevati, nel 23% agli intermedi e nel 13,7% a quelli che hanno il titolo della scuola dell’obbligo.
Per quanto concerne le figure professionali, i dati camerali attestano che nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, la ricerca di tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive è assai difficile nel 73,9% dei casi, si attesta al 71,4% per i tecnici in campo ingegneristico, al 70,6% per i tecnici della salute e al 64% per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi.
Nell’ambito degli impiegati e nelle professioni commerciali e nei servizi, sono di più difficile reperimento gli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria (nel 70,8% dei casi), le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali ( nel 69,6% dei casi), gli operatori della cura estetica (65,4% dei casi) ed esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione ( nel 62,1% dei casi).
Per quanto riguarda gli operai specializzati, infine, le maggiori difficoltà di reperimento si scontano per la ricerca di conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali ( nell’84,4% dei casi), di fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria meccanica (nell’82,3% dei casi), di fabbri ferrai, costruttori di utensili (nell’81,7% dei casi) e di addetti alle rifiniture delle costruzioni (nell’80,6% dei casi, di difficile reperimento).
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