Confagricoltura: via libera alla riforma delle Dop/Igp per alimentari e vini
06 Marzo 2024 12:33
Il Parlamento europeo ha approvato nei giorni scorsi la riforma del sistema di Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea, ovvero un rinnovamento sui prodotti alimentari, i vini e le bevande alcoliche Dop e Igp.
Lo rende noto Confagricoltura Piacenza spiegando che “si tratta di un passo avanti di grande importanza per l’agroalimentare italiano, che vanta un primato in questo settore con ben 880 prodotti Dop e Igp e un fatturato di 20 miliardi di euro: un quarto del totale europeo, una cifra enorme che merita la necessaria considerazione”.
Evoluzione del marchio – Il sistema è nato nel 1992 e dopo oltre 30 anni necessitava di un aggiornamento. All’epoca il segmento dei prodotti protetti dall’Ig era molto di nicchia, oggi invece è un traino dell’economia agroalimentare europea, con ricadute positive sui territori di origine dei prodotti. Il giro d’affari continentale supera gli 80 miliardi di euro.
Saranno vietate le imitazioni e le evocazioni che danneggiano la reputazione dei prodotti Ig, quindi il cosiddetto italian sounding verrà fortemente ostracizzato dalla legge UE con benefici evidenti per i marchi italiani. Saranno inoltre implementate misure per contrastare la pirateria alimentare online e offline. L’Unione Europea si impegna a promuovere il turismo enogastronomico territoriale nelle zone con tante Dop e Igp. Le procedure per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione saranno più rapide e snelle. Il sistema della qualità sarà tutelato anche nei casi in cui i prodotti Dop e Igp vengono utilizzati come ingredienti di altri prodotti alimentari.
“Il nuovo regolamento parte dal criterio ispiratore – spiega Enrico Ceruti consulente viticolo di Confagricoltura Piacenza – che identifica i prodotti Dop/Igp quali una delle maggiori risorse di cui dispone l’UE perché il loro legame intrinseco ai produttori del territorio li rende uno strumento di valorizzazione economica e parallelamente di tutela del territorio”.
“La nuova riforma mostra dunque ricadute importanti anche nel settore vitivinicolo – prosegue l’esperto -. Consorzi di tutela avranno la possibilità di redigere accordi di filiera anche in merito alla sostenibilità. Saranno assicurate maggiore protezione per quanto riguarda il commercio elettronico e maggior tutela nella preparazione dei prodotti che utilizzano una DOP/IGP come ingrediente vigilando sull’’utilizzo improprio delle denominazioni. È positivo e non banale – conclude Ceruti – che il percorso di approvazione abbia visto collaborare tutto il sistema italiano dei Consorzi di tutela e delle organizzazioni professionali di concerto con il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Una riflessione andrebbe invece fatta relativamente a tutte le possibilità di evidenziare la sostenibilità che nel tempo potrebbero tradursi in un appesantimento operativo e burocratico dato che ogni regola eventualmente inserita in un disciplinare diviene al lato pratico cogente per chi al disciplinare intende attenersi”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE