A Ottone Federico Beccia punta al tris: “Ora un centro fisioterapico”
30 Marzo 2024 18:53
Premette subito di avere “un animo da soldato”, ma non è questione solo di sentimento o un pourparler, quanto in effetti anche di curriculum. Il sindaco di Ottone Federico Beccia dopo la laurea in Medicina a Parma e la specializzazione (scelse Medicina interna), entrò nell’esercito dove venne infatti nominato sottotenente e poi tenente al genio Pontieri.
“Tre anni bellissimi”, ricorda. Ci restò fino all’assegnazione del primo ambulatorio: gli proposero l’Alta Valtrebbia, Ottone, praticamente l’altra parte del mondo, e pensò di restarci il tempo di fare muscoli ed esperienza, un paio d’anni. “In realtà sono lì dal 2 giugno 1994. Mi sono innamorato del paese e così hanno fatto anche i miei genitori.
A giugno saranno trent’anni di vita professionale a Ottone e sinceramente ne sono molto orgoglioso”. Forse li festeggerà anche da sindaco, se l’elettorato lo confermerà. È infatti ufficiale che Beccia si ricandiderà per il terzo mandato alle comunali dell’8 e 9 giugno, quelle in cui al momento, tra l’altro, non si vedono competitor all’orizzonte.
Solo qualche pungolatura e domanda in punta di fioretto sui social, ma questa non pare prenderà la forma di una lista, neppure “civetta” come accadde cinque anni fa per arginare il rischio di commissariamento legato al quorum. Ora quel rischio non c’è più.
LE DICHIARAZIONI DI FEDERICO BECCIA
“Posso dire di essere pronto alla ricandidatura soprattutto per veder terminare i progetti in cantiere, pensati per aiutare la popolazione”, dice. Parcheggio e camper Beccia pensa a un parcheggio vicino alla piazza, “per liberare la Statale 45 dalle auto in sosta quando ci sono eventi o fiere”.
L’area cui pensa dovrebbe essere di 7mila metri quadrati: “Attrezzata quindi anche per i camper”. Dopo Pasqua porterà il progetto in consiglio comunale. C’è di più: “La facciata del nostro bel municipio, da risanare; gli spogliatoi del campo da calcio; il secondo piano della casa di riposo per anziani, così da esaurire la lista d’attesa”, elenca. Ma più di tutto vuole realizzare un centro fisioterapico attrezzato: “Abbiamo individuato la struttura idonea e pensiamo possa essere di supporto sia per giovani che per anziani”.
A giorni poi partiranno gli asfalti su alcune strade e saranno installati dieci pali luce alimentati a energia solare, tramite il fotovoltaico: “Vorrei che ogni frazione ne avesse almeno due”. Dall’alluvione all’epidemia Beccia in dieci anni ha visto in faccia un’alluvione (2015), la pandemia da Coronavirus (2020), ora la peste suina tra i cinghiali nei boschi. In mezzo ha dovuto lottare per la guardia medica, per la scuola media, da settembre chiusa perché quasi nessuno era iscritto.
“Il momento più duro però resta quello del Covid. Abbiamo evitato il più possibile i morti, chiudendoci del tutto”, ricorda. Arrivarono pure le tv nazionali, perché il sindaco aveva installato barriere di cemento agli accessi del borgo: “Una strategia forse medioevalesca ma che ha funzionato. I problemi arrivano ma si risolvono, anche se il Covid ci ha lasciati inizialmente interdetti e ci ha fatto capire cosa fosse realmente il senso di impotenza”.
Il momento invece che ricorda con un sorriso è l’inaugurazione della casa per anziani “Madonna della salute” a fine 2020. Ma anche la convenzione per avere il consulto di un cardiologo, l’alleanza con le osteopate di Ferriere. “Adesso vorrei riuscire a creare un dialogo più diretto con i giovani del paese. Se dicono cosa vogliono faremo di tutto per realizzarlo”. In caso di elezione, ci sarà anche un quarto mandato? “No, quello no, lo dico fin da ora”, sorride.
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