Calendasco, Fabio Bianchi in lizza: “Meno feste, più cultura”

10 Maggio 2024 09:59

Fabio Bianchi

Fabio Bianchi

Dopo quindici anni in municipio, un passato da assessore e due candidature a sindaco con altrettante sconfitte, a Calendasco l’architetto Fabio Bianchi punta a dare una scossa al paese che interrompa lo status quo: sarà probabilmente lui l’unico nome a sfidare Filippo Zangrandi alle elezioni amministrative di giugno. Bianchi, attuale consigliere di minoranza, ci prova con la lista “Calendasco per Cambiare”, una civica che non rappresenta partiti né ha appoggi da alcune parte politica.

Sono anni che Bianchi lamenta una gestione comunale di carattere troppo “familiare”, portata avanti prima dall’ex sindaco Francesco Zangrandi (con il quale ha ricoperto per un periodo anche la carica di assessore) e poi dal figlio Filippo.

LE DICHIARAZIONI DI FABIO BIANCHI

“È arrivato il momento di cambiare questa impostazione” spiega il candidato. “Per questo ho deciso di mettermi a disposizione, per puro amore del “natio borgo selvaggio” di Calendasco. Non sarebbe stato giusto lasciare a Zangrandi una corsa solitaria, senza nessuno che lo richiami alle sue mancanze”.

Tra queste, secondo Bianchi, ci sono carenze sull’aspetto urbanistico all’interno della gestione comunale. “Non è mai stato concluso l’iter per il Psc , il Piano strutturale comunale, e si fa ancora riferimento al vecchio piano regolatore” dice. “E anche per quanto riguarda il nuovo Piano Urbanistico Generale, negli ultimi tre anni non è stato combinato nulla dall’amministrazione. Noi pensiamo invece che una crescita armonica del paese vada di pari passo con gli strumenti urbanistici. Tra gli altri temi della nostra proposta, c’è il potenziamento dell’ufficio tecnico, in difficoltà dal punto di vista del personale, con l’inserto di figure competenti. E dal punto di vista della tutela ambientale si deve puntare su una rete di piste ciclabili che colleghino le frazioni al capoluogo ma anche all’argine del Po”.

Soprattutto, Bianchi punta su una rinascita culturale del piccolo comune sulle rive del Po. “Negli ultimi anni non si è mai investito su questo aspetto, non ci sono mai state iniziative in questo senso” sostiene il candidato sindaco. “Eppure Calendasco avrebbe un potenziale incredibile. Pensiamo solo alla sua storia, alle pergamene e agli atti notarili interessantissimi che sono contenuti nell’archivio comunale, mai realmente sistemato. Il paese ha un’antropizzazione antichissima, da Annibale ai cavalieri templari: si potrebbe creare, ad esempio, un percorso ciclabile che colleghi tra loro tutti i luoghi con le tracce di questi passaggi. Non si fa nulla per valorizzare gli artisti locale, mai una mostra. A Calendasco si passa più tempo a organizzare feste e cene piuttosto che concentrarsi su questi aspetti. Per questo, in caso di vittoria, voglio già chiarire che non intendo ricevere alcuna indennità: tutto lo “stipendio” da sindaco sarà devoluto per scrivere libri sulla storia del paese o per finanziare attività culturali”.

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