A Zerba l’alternativa si chiama Razzari: “Guardo al comune con occhio nuovo”

13 Maggio 2024 10:21

Giovanni Razzari

Giovanni Razzari

Il fatto di essere nato a Milano nel 1950 lo considera quasi uno scherzo del destino, non di certo una radice. “Non dovete farvi trarre in inganno, perché io sono di Zerba e mi sento di Zerba, conosco ogni sentiero, ogni fosso, ogni muro”, ci tiene a chiarire subito Giovanni Razzari, candidato a sindaco a sorpresa nel più piccolo comune della regione e sfidante di Claudia Borrè, che entrò per la prima volta in municipio con la fascia tricolore nel 2004.

LE DICHIRAZIONI DI GIOVANNI RAZZARI

“Mi candido per questo, perché credo che a Zerba ci sia un sistema di governo ormai evidentemente consolidato, da decenni. E senza voler togliere qualcosa a qualcuno crediamo di poter dare un’alternativa nuova, uno sguardo diverso, che magari chi è più abituato alla macchina amministrativa non coglie più per abitudine”, precisa Razzari.

Da quando è andato in pensione nel 2010 si dedica al volontariato soprattutto in parrocchia, con progetti teatrali in particolare, precisamente a Busto Arsizio, dove vive. “In futuro però vorrei vivere più a Zerba, anche perché penso di vincere sinceramente alle elezioni. Ho trascorso in paese ogni mio giorno di ferie, in estate e in inverno. Zerba è la mia passione e il mio unico hobby”, prosegue. “Ho vissuto qui da bambino, da giovane, da adolescente. Ho frequentato la scuola, fino a quando i miei genitori non mi hanno iscritto alle medie in seminario a Bobbio, accanto al Duomo. A Milano mi sono laureato in Ingegneria al Politecnico, era il 1976. Ho lavorato nelle multinazionali, settore telecomunicazioni, Siemens, Nokia, Alcatel”.

La sua “fissa”, nel programma, è la trasparenza: “Vorrei davvero un palazzo di vetro. Credo che ogni iniziativa debba essere condivisa, visibile a tutti, fruibile. In lista abbiamo raccolto diverse voci, espressione anche delle frazioni e dei compaesani”. Sono state dimenticate, le frazioni, secondo lei? “No, non penso sia quello il problema di Zerba. Ma sono contento che nella mia lista ci sia rappresentanza di diverse realtà”. Nel programma ci sono strade, parcheggi, e anche la promessa di una migliore gestione delle acque, che qui passa ancora in certe zone tramite gli acquedotti rurali, con bollette comunque ugualmente salate. «”credo poi fortemente nella manutenzione adeguata del territorio e della sentieristica. Credo cioè in un turismo ecologico e sostenibile”.

Dell’inchiesta giudiziaria che riguarda la sua competitor, Borrè, elegantemente non vuole parlare: “Non mi sono assolutamente candidato spinto da quel fatto che non conosco, ma solo perché credo in un’alternativa. Anzi, voglio dire solo a Claudia che le auguro tutto il bene possibile”.

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