A Vernasca c’è anche Antonio Prati: “La montagna, un patrimonio”

15 Maggio 2024 10:40

 Antonio Prati

Antonio Prati

Il logo della lista l’ha disegnato proprio lui, Antonio Prati, candidato sindaco di “Idee Vernasca Progetti”. “È la silhouette di Vezzolacca, con il blu della diga – dice – Perché è qui che sono nato, quando ancora si nasceva in casa, e se mi candido è per potermi sedere in consiglio comunale e dare una mano alle frazioni, alla montagna”.

Imprenditore, in pensione ma ancora nello staff della Plp di Lugagnano che ha fondato, Prati vede tutte le potenzialità delle sue valli di gente forse appena burbera, ma sempre perbene. E la sua candidatura parte da lì, dall’occhio su quanto da Sette Sorelle a Borla, da Castelletto a Trinità, ogni nucleo abitato sia patrimonio prezioso, che ha bisogno di idee nuove, coraggio, visione.

LE DICHIARAZIOINI DI ANTONIO PRATI

Con Gian Luigi Molinari, l’altro candidato sindaco a Vernasca, “i rapporti sono ottimi, molti di noi hanno militato sui banchi della maggioranza”, dice, ma il rischio nella prossima tornata elettorale è che i residenti disertino le urne. “Un’affluenza bassa, oltre al fatto che il 20 per cento di elettori risiede all’estero, può determinare la nullità della consultazione”, spiega Prati. Che significherebbe un commissario in Municipio, da cui nasce questa candidatura che potremmo definire “di servizio”. Ma non per questo senza progetti: “Alle frazioni, e qui a Vernasca ce ne sono tante, serve un orecchio capace di ascoltare – spiega – C’è il muro del cimitero da sistemare, la strada dissestata, il canale da pulire, son piccole cose che non si possono certo mettere in un programma, ma sono richieste importanti per chi la montagna non l’ha abbandonata”.

E assicura che non saranno parole al vento. Dopo aver viaggiato una vita per lavoro, dal Sudamerica all’Asia, gli studi a Parigi e a Londra, Prati ha imparato che bisogna osare, sempre. E mai lasciar perdere occasioni: “Un amico mi aveva proposto vent’anni fa di trovare qualcuno qui in montagna che piantasse un vivaio di ginepri per gli arabi. – ricorda – L’Università stava dimostrando che erano arbusti perfetti per dividere le corsie autostradali nel deserto. Non ho trovato qualcuno che fosse disponibile”. Peccato, perché “poco tempo dopo, una ditta in un’altra regione si è aggiudicata l’appalto per un ordine da 6 miliardi di vecchie lire. Di ginepri, capisce?” e dentro c’è tutto lo scoramento per aver perso un’opportunità per questa terra.

“Ma potremmo puntare sulle nostre castagne – continua – alcuni studi dicono che saranno il pane del futuro. E vorrei che qui ci fossero camere, ostelli, bar, progetti su cui scommettere”. Magari non per vincere le elezioni, ma per portare il sogno a Vernasca e dintorni, quello sì. In lista con Antonio Prati, ci sono Paolo Illica Magrini, Giovanni Migliorini, Graziano Molinari, Paola Obertelli, Dario Palesi, Alberto Remato, Giovanni Vassallo, Luciano Vespari.

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