Elezioni, il Pd: “La montagna va riconquistata, magari un assessore piacentino”
22 Novembre 2024 15:53
Un assessore regionale piacentino? “Perché no, io non ho chiamato nessuno. L’importante che si lavori bene per risolvere le problematiche emerse anche durante la campagna elettorale”. Non si sbottona Carlo Berra, segretario provinciale del Partito democratico di Piacenza di fronte all’ipotese che Luca Quintavalla possa ricoprire un ruolo nella giunta scelta da Michele De Pascale, neo eletto presidente della Regione Emilia-Romagna.
“Partire dalla grande soddisfazione di avere due figure del calibro di Luca Quintavalla e Lodovico Albasi in rappresentanza del nostro territorio a Bologna – le parole di Berra, ai margini della conferenza stampa indetta dal circolo Pd per commentare l’esito del voto -. Questa campagna elettorale ha fatto storia perchè per la prima volta c’è stata una mobilitazione così imponente da parte di tutti i candidati alla carica di consigliere. Una mobilitazione che ha portato i suoi frutti”.
In provincia di Piacenza il Partito democratico ha raggiunto quota 31,6%, sei punti percentuali sotto a Fratelli d’Italia, la lista più votata dai piacentini. “La forbice si è ridotta rispetto alle ultime tornate elettorali – sottolinea Renza Malchiodi, segretaria cittadina dei Dem -. Un ulteriore soddisfazione aver migliorato il nostro risultato rispetto alle precedenti europee, politiche e regionali”.
le istanze del territorio a Bologna
Quali sono però le tematiche prioritarie da affrontare ? “Necessario integrare maggiormente questa provincia nelle dinamiche regionali – risponde Berra -. La provincia di Piacenza è caratterizzata da uno sviluppo disomogeneo e fondamentalmente legato ai poli logistici e speriamo che i consiglieri regionali siano all’altezza del compito di rendere il territorio attrattivo anche ad altri settori”.
Riconquistare la fiducia della montagna
Impossibile non trattare il tema dell’affluenza che in provincia di Piacenza non è arrivata al 42% e in Regione ha toccato soglia 46,41%. “Siamo all’interno di un grande processo di trasformazione che porta a un incremento delle disuguaglianze e quindi alla disaffezione e alla disillusione, problemi seri sia a livello locale che nazionale” l’opinione del segretario provinciale. La disaffezione maggiore si è riscontrata in montagna: “La montagna è la nostra periferia – afferma Berra -. La politica dovrà essere brava a rispondere ai bisogni delle persone. Guardando in casa nostra, i risultati del Pd sono migliori in pianura rispetto che in montagna e questo deve far riflettere”.
Lo stato di salute del campo largo
Al termine delle elezioni regionali, qual è lo stato di salute del campo largo? “Pensare che il Pd possa competere da solo con il resto del mondo sarebbe una sciocchezza – conclude Berra -. Costruire una coalizione solida e all’altezza è fondamentale”.
Ritornando al tema toto-assessori anche Quintavalla tende a non esporsi: “L’importante che De Pascale scelga le persone che ritiene migliori e che la decisione non sia dovuta a dinamiche territoriali” le sue parole. “Il mio risultato è andato oltre ogni aspettativa – continua l’ex primo cittadino di Castelvetro -. Mi riempie di orgoglio ma anche di responsabilità, abbiamo infatti una provincia molto variegata con dinamiche differenti e per recuperare il gap con il centrodestra locale dovremo lavorare e valorizzare maggiormente le persone che vivono i territori. Nei prossimi anni lavorando bene non saremo più minoranza nel Piacentino”.
Grande entusiasmo anche nelle parole di Lodovico Albasi: “Il mio approdo in Regione è la dimostrazione che il buon lavoro e il rapporto diretto con il territorio valgono tanto – spiega l’ex sindaco di Travo -. La montagna alle ultime elezioni ha lanciato l’ennesimo grido d’allarme. È nostro dovere aumentare lo sforzo per riconquistare fiducia e migliorare le condizioni di chi vive nelle periferie della città”.
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