CRV – Approvata la modifica della L. reg. n. 23/1996
11 Maggio 2021 19:08
Il Consiglio regionale del Veneto, nel corso della seduta odierna, ha approvato all’unanimità il Progetto di legge n. 39 volto a modificare la Legge regionale n. 23/1996 che disciplina la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei e conservati. Come ha ricordato il Vicepresidente dell’Assemblea, nonché primo firmatario e relatore in Aula della proposta, Nicola Finco (Liga Veneta), allo stato attuale, gli introiti (stimati tra i 150 e i 200mila euro) derivanti dal pagamento del contributo per la raccolta di funghi vengono suddivisi destinando il 30% alle spese generali delle Unioni Montane (o delle Province nei territori non montani) e il restante 70% a interventi di tutela e salvaguardia del territorio. Per effetto della modifica legislativa approvata oggi dall’Aula, il vincolo del rapporto 70-30 sarà eliminato, attribuendo così alle Unioni montane la facoltà di ridefinire quel rapporto in funzione delle proprie specificità territoriali e istituzionali. Il correlatore, la Vicepresidente della Terza commissione consiliare Cristina Guarda (Europa Verde) ha ricordato come il Pdl n. 39 si inserisca nel maggiore alveo delle proposte legislative volte a supportare i comuni che scelgono di proseguire la gestione di servizi in forma associata nei territori montani e riguardi in particolare enti che, in alcuni casi, versano in condizione di criticità, come nei casi determinati dalle complesse procedure di liquidazione delle ex comunità montane della Lessinia e Agno Chiampo, o di scioglimento dell’Unione Monfenera-Piave-Cesen, formalmente costituita, ma che non ha mai esercitato le proprie funzioni; il correlatore ha manifestato, quindi, la propria condivisione rispetto a un Pdl che supporta le Unioni Montane, purché ciò costituisca il primo passo di una strategia complessiva di attenzione da parte del Consiglio regionale rispetto a queste istituzioni. Il Consigliere Andrea Zanoni (Partito Democratico), nel corso della discussione generale, ha illustrato una manovra emendativa volta ad incrementare sia il numero dei soggetti dediti ai controlli, sia il valore delle sanzioni – emendamenti che non hanno superato il successivo esame dell’Aula – e ad aggiornare alla legislazione vigente la terminologia tecnica utilizzata nella Legge originaria (un emendamento analogo è stato presentato anche dal correlatore); in quest’ultimo caso, l’Aula ha dato il proprio via libera.
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