CRV – Relazione del Garante regionale dei diritti della persona
27 Maggio 2021 18:38
La Quinta commissione permanente dell’Assemblea legislativa veneta presieduta da Sonia Brescacin (Zaia Presidente), Vicepresidente Anna Maria Bigon (Partito Democratico), nel corso della seduta odierna, dopo un esame approfondito e di particolare complessità, ha fornito all’unanimità il proprio Parere alla Prima commissione del Consiglio regionale sulla Relazione del Garante regionale dei diritti della persona, dott.ssa Mirella Galllinaro – riconfermata il 12 giugno 2018 dopo la conclusione del primo incarico triennale iniziato nel 2015 – sull’attività svolta nel biennio 2017/18.
Alcuni dati. Per quanto riguarda il 2017, le istanze pervenute al Garante dei diritti della persona sono state 339, di cui 73 riguardano il diritto di accesso; per le attività relative alla tutela dei minori, sono state rivolte all’Ufficio 358 richieste di indicazione di persone disponibili ad essere nominati tutore (46 dal Tribunale dei minorenni e 312 dai Giudici tutelari dei Tribunali ordinari) e sono state fornite 20 consulenze alle tutele in atto; nell’ambito dell’attività di ascolto istituzionale, sono stati aperti 201 fascicoli che hanno interessato 230 minori; per quanto riguarda i detenuti, nel 2017 i fascicoli aperti sono stati 74. In maniera analoga, nel 2018, sono state 315, di cui 80 riguardanti il diritto di accesso, le istanze pervenute al Garante dei diritti della persona; per le attività relative alla tutela dei minori, sono state rivolte all’Ufficio 407 richieste di indicazione di persone disponibili ad essere nominati tutore (298 dal Tribunale dei minorenni e 109 dai Giudici tutelari dei Tribunali ordinari) e sono state fornite 30 consulenze alle tutele in atto; nell’ambito dell’attività di ascolto istituzionale, sono stati aperti 178 fascicoli che hanno interessato 195 minori; per quanto riguarda i detenuti, nel 2018 i fascicoli aperti sono stati 66. A quest’ultimo proposito, il 2018 è stato caratterizzato anche dall’assestamento della struttura organizzativa riguardante l’attività di tutela delle persone ristrette nella libertà personale, e dalla prosecuzione dell’attività connessa all’Accordo di cooperazione, concluso nell’aprile del 2016, con l’Ulss 3 “Serenissima” per l’espletamento delle attività di promozione, protezione e facilitazione del perseguimento dei diritti dell’infanzia, dell’adolescenza e delle persone private della libertà personale. Nel corso del biennio, inoltre, sono stati numerosi gli appuntamenti istituzionali che hanno impegnato il Garante con incontri nel territorio, partecipazione a seminari e visite nelle carceri.
La Commissione, di seguito, ha focalizzato la propria attenzione soprattutto sui temi della tutela dei minori, in particolare dei minori stranieri non accompagnati, e del sovraffollamento carcerario, con riguardo alla situazione generale delle carceri nel Veneto, agli effetti della pandemia e alla presenza degli stranieri.
La figura del Garante è stata istituita con la legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1, ed attuata con la legge regionale 24 dicembre 2013, n. 37, al fine di garantire, operando con strumenti non giurisdizionali di promozione, di protezione e di mediazione, i diritti delle persone fisiche e giuridiche verso le pubbliche amministrazioni in ambito regionale, e di promuovere, proteggere e facilitare il perseguimento dei diritti dei minori d’età e delle persone private della libertà personale; così infatti dispone lo Statuto, in continuità con la precedente scelta del legislatore regionale di dar vita nel 1988, con due diversi provvedimenti legislativi, al Difensore civico, collocato presso il Consiglio regionale, e al Pubblico Tutore dei minori, collocato presso la Giunta. Le due funzioni di garanzia (Difesa civica e Tutela dei minori) sono ora accorpate in unico organo che ha acquisito anche la nuova funzione di Tutela dei detenuti, tutte collocate presso il Consiglio.
In apertura dei lavori, la Commissione ha approvato la valutazione sui Direttori Generali delle Aziende e degli Istituti del Sistema sanitario regionale nell’anno 2019, ovvero delle Ulss, delle Aziende ospedaliere, di Azienda Zero e dello IOV. La Commissione agisce ai sensi della L. reg. n. 56/1994, e in particolare dell’art. 13, c. 8 quinques, che, in sostanza, prevede che i direttori generali sono soggetti a valutazione annuale, con riferimento agli obiettivi assegnati dalla Giunta regionale e in relazione all’azienda gestita. La valutazione che compete alla Commissione, che ha a disposizione 20 punti, ha ad oggetto il rispetto della programmazione regionale. Vengono inoltre valutati la garanzia dei livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei vincoli di bilancio, e in questo caso la valutazione compete alla Giunta, che ha disposizione 60 punti di valutazione, ovvero 80 per le aziende diverse dalle Ulss; è oggetto di valutazione anche la qualità e l’efficacia dell’organizzazione dei servizi socio-sanitari sul territorio delle Aziende Ulss da parte delle Conferenze dei sindaci, che hanno a disposizione 20 punti di valutazione. La Commissione si è espressa all’unanimità.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà