CRV – Riordino normativo su bonifica, territorio, attività produttive, energia e ricerca
16 Giugno 2021 09:11
Seconda seduta del Consiglio regionale del Veneto dedicata al pacchetto di interventi manutenzione legislativa in materia di consorzi di bonifica, foreste, agricoltura, artigianato, commercio, imprese femminili, energia, ricerca e innovazione, in discussione dalla seduta di martedì scorso. “Si tratta della terza legge ordinamentale approvata quest’anno dal Consiglio – aveva il relatore della legge Marco Andreoli, Lega, presidente della terza commissione consiliare, introducendo la discussione in aula – e va ad intervenire su 17 leggi che si sono succedute negli anni in materia di regolazione di attività produttive e di gestione del territorio aggiornando, semplificando e coordinando la normativa esistente rispetto a successivi provvedimenti intervenuti in ambito regionale, nazionale o comunitario, senza peraltro determinare impatto sulla spesa”. Ma la seduta odierna non è stata sufficiente per risolvere i nodi ancora aperti nel provvedimento, come la regolarizzazione degli interventi forestali nelle aree a vincolo idrogeologico attuati in difformità rispetto alle procedure autorizzative. Il voto sulle questioni accantonate e sugli ordini del giorno finali presentati dalle opposizioni è quindi stato rinviato alla prossima seduta. “Bene semplificare e snellire, ma non sempre la semplificazione favorisce la chiarezza e il monitoraggio sui risultati – ha avvertito Francesca Zottis (Pd), vicepresidente del Consiglio e correlatrice di minoranza – Il nuovo quadro normativo genera un ulteriore accentramento delle competenze presso la Giunta e rivela una scarsa capacità di controllo e monitoraggio su impatto e risultati. Stiamo perdendo un’occasione di sanare alcuni ‘buchi legislativi e di dare avvio a piani di intervento organici”, ha avvertito la vicepresidente. Tra gli articoli approvati nel corso della seconda giornata dedicata all’”ordinamentale” in materia di attività produttive l’ampliamento delle categorie beneficiarie dei contributi per l’imprenditoria femminile, la riduzione da 10 a 3 anni il periodo obbligatorio di mantenimento dei requisiti richiesti per beneficiare dei contributi previsti per i luoghi storici del commercio, il riconoscimento dei ‘distretti del commercio’, che entrano così nella programmazione regionale, l’ammissione anche delle imprese commerciali a far parte degli interventi di rigenerazione urbana e a beneficiare delle relative misure di sostegno, la semplificazione dei procedimento di collaudo e autorizzazione per i distributori di carburante a metano e a Gpl. In materia di boschi di pianura ha fatto discutere la proposta della consigliera Cristina Guarda (EV) volta favorire l’impianto di canapa sativa Linneus nelle aree periurbane e degradate: ”Dispiace che la maggioranza non abbia accolto l’opportunità – ha insistito la consigliera – di valorizzare una pianta ad importante uso agronomico, medicale e ambientale, capace di assorbire Co2 quattro volte in più degli alberi”. La canapa è una coltura storica nell’agricoltura veneta – ha replicato il capogruppo della Lega Giuseppe Pan, ex assessore all’agricoltura – e non va confusa con l’altro tipo di canapa, ad alto principio attivo THC, a cosiddetto impiego ricreativo: “Non vorremmo che questo tipo di canapa venisse impiantato nei parchi e nelle aree urbane e finisse utilizzata per lo ‘sballo’”, ha ribadito Pan. I distinguo tentati dal capogruppo Pd Possamai e dalla vicepresidente Zottis sulla diversità tra canapa sativa e canapa ad uso ricreativo non sono serviti a rassicurare la maggioranza, che ha respinto la proposta Guarda.
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