CRV – Seconda commissione – Relazionata interrogazione su Cava Padernello e Morganella
08 Luglio 2021 13:30
La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (ZP), vicepresidente Jonatan Montanariello (Pd), ha illustrato, come previsto dal regolamento, l’interrogazione a risposta in commissione n. 1, di cui è primo firmatario il consigliere Andrea Zanoni (Pd), sottoscritta dai consiglieri di minoranza, “La Commissione regionale VIA usa due pesi e due misure per esprimersi sui progetti di approfondimento delle cave? I casi di cava Padernello e di cava Morganella”.
L’interrogazione è stata relazionata in commissione dal primo firmatario Zanoni, che nel suo intervento ha evidenziato come “nel 2015, la Giunta regionale fece propri i giudizi non favorevoli di compatibilità ambientale espressi dalla commissione VIA in ordine al progetto di approfondimento di Cava Padernello, in applicazione della legge regionale vigente (L.R. 44/1982); invece, nel caso del tutto simile del progetto di ampliamento di Cava Morganella, situata peraltro nello stesso territorio, la commissione VIA si espresse favorevolmente, sia pure con il voto contrario dei commissari della Regione Veneto, interpretando così la normativa in modo diverso”. “Con questa interrogazione quindi – ha spiegato Andrea Zanoni – chiediamo al Presidente della Giunta regionale, agli Assessori all’Ambiente e al Territorio, di conoscere quali siano, se definiti, i criteri interpretativi cui la Giunta regionale, gli organismi tecnici e le strutture si sono conformati nell’applicazione della Legge regionale n. 44/1982; chiediamo inoltre di sapere quanti e quali siano i progetti di escavazione di cave di sabbia e ghiaia autorizzati sottofalda e quanti in deroga dell’articolo 44, comma 1, lettera g) della normativa regionale di riferimento”.
L’Assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin ha risposto all’interrogazione ripercorrendo la cronistoria dei provvedimenti che si sono succeduti nel tempo. L’Assessore ha in particolare ricordato che la L.R. n. 4/2016 ha disposto che le autorizzazioni di cava non siano più rilasciate dalla Giunta regionale ma dalla competente struttura amministrativa, e ha sottolineato come il PRAC (Piano Regionale Attività di Cava), approvato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta nella X Legislatura, recependo le mutate sensibilità in ordine alle tematiche ambientali relative agli scavi in falda, vieta espressamente ogni possibile autorizzazione in falda, anche in approfondimento, togliendo quindi qualsiasi margine di interpretabilità della norma.
Acquisito il via libera della Prima commissione sulla clausola di neutralità finanziaria (art 13) e, su richiesta del vicepresidente Montanariello, il parere favorevole del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali), è stato approvato a maggioranza il Pdl 50 della Giunta regionale “Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2021 in materia di governo del territorio, viabilità, lavori pubblici, appalti, ambiente, protezione civile ed acque minerali e termali”.
Per l’esame dell’aula consiliare, Relatore è stato nominato Silvia Rizzotto, Correlatore Andrea Zanoni.
Il provvedimento, in continuità con l’indirizzo seguito nel corso della passata legislatura, ha l’obiettivo di introdurre norme finalizzate alla semplificazione, manutenzione o all’adeguamento dell’ordinamento regionale vigente, raggruppate per settori omogenei di materie.
È stata votata a maggioranza, senza voti contrari, la PAGR n. 66 “Interventi per la tutela quantitativa delle risorse idriche. Variazione programma interventi approvato con DGR n. 4152 del 29/12/2009”. Si tratta sostanzialmente di una rimodulazione del progetto originario. Viene sostituito il programma, originariamente approvato e finanziato, con il progetto “Irrifalda: interventi per la tutela quantitativa delle risorse idriche. Trasformazione irrigua e attività di verifica e sperimentazione da svolgersi sui fiumi Brenta e Astico con riferimento alle valutazioni del DMV-DE”, del costo complessivo di € 1.900.000,00. L’attuazione del progetto avverrà sulla base di uno specifico Protocollo d’intesa tra Regione, Provincia di Vicenza e Consorzio di Bonifica Brenta.
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