CRV – Approvato il Rendiconto generale della Regione Veneto per l’esercizio finanziario 2020
21 Luglio 2021 16:18
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con i voti della maggioranza (37 voti a favore e 9 contrari) il Progetto di legge n. 59 della Giunta “Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2020”.
Il Pdl è stato relazionato in aula dal Relatore, il presidente della Prima commissione, Luciano Sandonà (ZP), e dal Correlatore e vicepresidente della Prima commissione, Vanessa Camani (Pd).
Il Relatore Sandonà ha spiegato che “il Rendiconto è stato deliberato dalla Giunta regionale il 30 aprile 2021, mettendo così il Consiglio regionale nella condizione di approvalo entro il 31 luglio. Il documento è stato licenziato dalla Prima commissione dopo che il 25 giugno 2021 la Regione Veneto aveva ottenuto il giudizio di parifica da parte della Sezione regionale della Corte dei Conti”.
“Il Rendiconto generale è uno strumento attraverso cui il Consiglio regionale può conoscere e valutare l’attività svolta dalla Giunta nei dodici mesi trascorsi – ha sottolineato il presidente della Prima commissione – Il documento contabile tiene conto dei dettami del Decreto legislativo n. 118/2011 ed è composto da: il Conto del bilancio, che dimostra i risultati finali della gestione sotto l’aspetto finanziario e fornisce informazioni di natura strettamente contabile; il Conto economico, che evidenzia le componenti positive e negative della gestione di competenza economica dell’esercizio considerato; lo Stato patrimoniale, che rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio”.
“Tra le poste finali – ha aggiunto il Relatore – il risultato di amministrazione è positivo per 983,5 milioni. Si consolida quindi il significativo miglioramento di tale voce, passata da -677,3 milioni al 31/12/2014, a – 316,5 milioni al 31/12/2015, a -15,8 milioni al 31/12/2016, a +355,9 milioni al 2 31/12/2017, a +608,6 milioni al 31/12/2018, a +892,3 milioni al 31/12/2019. In via generale, il bilancio della Regione si conferma sano e sottolineo la tempestività nel pagamento dei debiti maturati”.
“Evidenzio come, al netto della contabilizzazione del fondo anticipazioni di liquidità, il disavanzo è pari a 306,8 milioni, in netto miglioramento rispetto a quello di un anno fa, quando ammontava a 532 milioni – ha concluso Luciano Sandonà – Il risultato economico dell’esercizio 2020 è accertato nella somma di 215 milioni e ha portato a una situazione patrimoniale attiva e passiva al 31/12/2020 di 10.006 milioni; il patrimonio netto al 31/12/2020 è determinato in 2.289,8 milioni”.
Il Correlatore Camani ha evidenziato innanzitutto “gli effetti drammatici prodotti dalla pandemia nel nostro tessuto socio economico”. In questo contesto – ha affermato la vicepresidente del Pd – assume grande importanza il bilancio della Regione. Sicuramente, i conti sono in ordine e il bilancio è in equilibrio, anche se appesantito da costi improduttivi: ciò rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente. Il contenimento dell’indebitamento ha ridotto la cassa regionale nel tempo, limitando di fatto le capacità di spesa per oggi e per il futuro. Soprattutto, in una fase di forte contrazione economica, come quella che purtroppo stiamo ancora affrontando, non giudico positivamente la scarsa propensione della Regione Veneto agli investimenti pubblici. Si tratta di una precisa scelta politica di non investire in risorse pubbliche, malgrado i parametri della finanza consentano un margine di manovra più ampio, ma di limitarsi a riassorbire il debito contratto negli anni precedenti. Giudico questa scelta inadeguata rispetto alla fase storica che stiamo attraversando: ci vuole più coraggio per programmare il futuro, attraverso investimenti produttivi, tenendo in maggiore considerazione gli effetti prodotti dalla pandemia, soprattutto nel perimetro sanitario. Ci sono molte criticità relative alla sanità, rilevate anche nel giudizio di parificazione della Corte dei Conti. Mi riferisco in particolare alla gestione di Azienda Zero. La stessa Corte dei Conti ha osservato come, malgrado vi sia stato un integrale trasferimento di 289 milioni dallo Stato alla Regione, solo un terzo di tale importo è stato assegnato con provvedimento regionale per affrontare l’emergenza sanitaria. Il resto della somma è rimasto nelle casse di Azienda Zero senza impiego”.
“Trovo che sia malsano e politicamente scorretto, inoltre, la distrazione di 20 milioni dal Fondo nazionale che finanzia i Livelli Essenziali di Assistenza per le premialità a favore del personale sanitario – ha aggiunto Vanessa Camani – Lodevole, senza dubbio, da parte della Regione, aver stanziato, in aggiunta ai 100 milioni statali, soldi propri per questa giusta finalità, ma non trovo corretto il modus operandi, di fatto sottraendo risorse dal sopra citato Fondo statale. E non si è investito per risolvere il grave problema delle Liste di attesa”.
“Da oggi serve un cambio di passo, per il bene del Veneto”, ha concluso Camani.
L’intervento del Correlatore Camani è stato supportato dagli interventi in aula di Elena Ostanel (VcV): “Va bene tenere i conti in ordine, ma non investiamo per ridurre le Liste di attesa e rilanciare il settore della Cultura”; Anna Maria Bigon (Pd): “Trovo grave aver utilizzato solo un terzo dei fondi trasferiti dallo Stato per la spesa sanitaria. Dobbiamo investire di più per migliorare la nostra sanità territoriale”; Giacomo Possamai (Pd): “Non basta tenere i conti in ordine, è necessario programmare il futuro per una vera ripartenza attraverso gli investimenti”.
Ha replicato ai consiglieri di opposizione l’Assessore regionale al Bilancio Francesco Calzavara. “Abbiamo cercato di realizzare opere pubbliche condivise con il territorio, vincendo a fatica le resistenze del consueto ‘comitato del No’. Ma per crescere abbiamo bisogno di infrastrutture. Certo, il rendiconto è appesantito da debiti pregressi, soprattutto in ambito sanitario, che limitano la messa a disposizione di nuove risorse. Tuttavia, il nostro debito è assolutamente sotto controllo. E i cittadini veneti hanno dimostrato di non aver mai messo in discussione la nostra visione lungimirante del futuro. Vanno sicuramente ridotte alcune sacche di inefficienza e aumentate alcune performance, ma il percorso iniziato nel 2015 ci ha consentito di arrivare oggi, con tempestività, a una Parifica lusinghiera nei confronti della Regione Veneto, peraltro prima regione a parificare, e che premia l’ottimo lavoro di molte persone. E per quanto riguarda il perimetro sanitario, in Quinta commissione verrà presto portato il bilancio di Azienda Zero. Durante la pandemia si sono palesati costi difficilmente quantificabili, ma abbiamo dimostrato reattività sufficiente per offrire risposte adeguate ai cittadini, anche se a tutt’oggi nessuno ha ancora chiaro l’impatto preciso determinato dal coronavirus. Rimane sullo sfondo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: non abbiamo ancora chiaro il grado di coinvolgimento delle regioni e rischiamo di perdere così una grande occasione”.
Il Capogruppo di Zaia Presidente, Alberto Villanova (ZP), ha giudicato positivamente la relazione dell’Assessore Calzavara, e ha difeso l’operato della Regione, soprattutto in ambito sanitario. “La Regione Veneto ha sempre lavorato bene per progettare il futuro dei cittadini, con l’amore che abbiamo per la nostra terra”, ha affermato Villanova.
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