Presentato a palazzo Ferro Fini il libro “Venezia nell’agro opitergino”
14 Settembre 2021 16:18
È stato presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro “Venezia nell’agro opitergino – Il dialogo col paesaggio e la devozione degli artisti, degli intellettuali e della nobiltà imprenditoriale”, Antiga Edizioni, a cura dell’architetto Cristina Vendrame, con saggi del prof. Giuliano Ros e il contributo fotografico di Pietro Casonato.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio regionale, l’avvocato Pietro Dalla Libera, già consigliere regionale, ha sottolineato come “il libro approfondisce il Rinascimento veneziano a Oderzo e nei comuni vicini, mettendo in luce l’importante influsso della Repubblica Serenissima nel territorio opitergino, straordinariamente ricco di arte e cultura”.
L’autore, l’architetto Cristina Vendrame, ha subito indicato uno dei principali obiettivi del libro, “promuovere un turismo che incontra le radici più profonde”. “In questi anni, studiando e viaggiando, mi sono resa conto che il nostro territorio racchiude un ricco patrimonio culturale, ma ancora poco conosciuto – ha esordito l’autore – Attraverso l’architettura dei palazzi, ho quindi cercato di spiegare come anche l’entroterra veneziano possa suscitare un notevole interesse, presentando uno stretto legame con Venezia. Quest’opera restituisce un affresco del Rinascimento veneziano nell’agro opitergino, profondamente influenzato, alle origini, dalla romanità. L’opera presenta il nostro territorio sotto una luce nuova, quella della venezianità, attraverso i dettagli architettonici ed artistici dei beni culturali”.
“Mi rivolgo prevalentemente agli studenti delle scuole che, anche grazie a questo libro, possono conoscere di più e quindi appassionarsi al nostro territorio, alla nostra storia – ha continuato l’architetto Vendrame – Il volume tratta anche di personaggi e famiglie nobiliari che hanno offerto un contributo importante a questa terra. La copertina è simbolica: rappresenta Villa Giustinian, a Portobuffolé, la Porta d’Acqua sul Livenza. Un collegamento diretto con Venezia, incastonato in un territorio ricco di canali navigabili. La pubblicazione si articola in 21 schede, con approfondimenti su altrettante ville e palazzi storici e un focus su Portobuffolè, che ha conservato in modo straordinario l’impronta veneziana”.
“Purtroppo, oggi diverse ville si trovano in uno stato di degrado – ha denunciato in conclusione l’autore – forse anche a causa di una eccessiva burocrazia: mi appello alle istituzioni affinché questo patrimonio inestimabile sia recuperato e torni pienamente alla vita”.
Il professore Giuliano Ros, coautore del libro, ha spiegato di aver ricostruito “la storia delle grandi famiglie nobiliari, di origine veneziana e opitergina, che hanno abitato il territorio a partire dal 16° secolo, come gli Ottoboni, i Tiepolo, i Casoni, lasciando significative tracce nell’ambito della cultura e dell’arte. Famiglie che hanno intrattenuto importanti rapporti con illustri personalità europee dell’epoca, anticipando in qualche modo la moderna globalizzazione. Ho riportato riflessioni, inquietudini e contraddizioni in seno alla nobiltà opitergina, soprattutto in ambito religioso”.
La dottoressa Maria Teresa De Gregorio, presidente della Fondazione ‘Oderzo Cultura’, ha evidenziato come “questa pubblicazione racchiude uno studio molto documentato del ricco patrimonio culturale del territorio di Oderzo e degli otto comuni limitrofi. Grazie alla dettagliata cartografia, alle numerose immagini e alla curata ricerca d’archivio, viene approfondita la storia del Rinascimento veneziano e ricostruito il rapporto tra Venezia, la Serenissima e la terraferma veneta. Il libro rappresenta un prezioso strumento per portare a conoscenza la storia del territorio, il suo valore storico, artistico e culturale, recuperandone l’identità”. “Sarebbe quindi importante creare un vero e proprio ‘sistema’, un circuito delle ville venete nell’opitergino”, ha chiosato la dottoressa De Gregorio.
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