CRV – Rappresentazione teatrale ‘Il figlio ritrovato – Milite Ignoto “La scelta”’
30 Settembre 2021 15:29
È stata presentata oggi a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede dell’Assemblea legislativa veneta, dal Presidente del Consiglio regionale e dal Generale di Corpo d’Armata Roberto Perretti, Comandante delle Forze Operative Nord dell’Esercito, la rappresentazione teatrale ‘Il figlio ritrovato – Milite Ignoto “La scelta”’, a cura del gruppo teatrale il Canovaccio e dell’orchestra di fiati delle Forze Operative Nord, iniziativa che rientra nel quadro delle iniziative commemorative per il Centenario del Milite Ignoto 1921-2021.
L’opera “Il figlio ritrovato” è un atto unico di circa 80 minuti basato sui monologhi del Tenente Augusto Tognasso, facente parte della commissione incaricata di individuare le salme non identificabili dei soldati tra le quali sarebbe stata poi scelta una, in rappresentanza degli oltre 600 mila italiani caduti nella Grande Guerra, e di Maria Bergamas, una popolana di Gradisca d’Isonzo che rappresentava idealmente tutte le madri italiane che avevano perso un figlio durante la guerra, incaricata della scelta della salma che sarebbe stata tumulata a Roma come Milite Ignoto. Il diario di viaggio del giovane Ufficiale e lo strazio di una madre si mescolano alle musiche di un’orchestra di fiati per rivivere con occhi diversi le atrocità di un conflitto che cambiò gli equilibri politico-strategici di un continente.
La prima rappresentazione si terrà a Schio, in provincia di Vicenza, domenica 3 ottobre, alle 20.30, presso il teatro Astra. Le repliche si terranno a partire da martedì 19 ottobre, alle 20.30, a Mestre, presso il teatro Toniolo, e martedì 26 ottobre, alle 20.30, a Vittorio Veneto, presso il teatro Da Ponte; il giorno successivo, sempre al Da Ponte, la rappresentazione riservata agli Istituti scolastici secondari superiori inizierà alle 9.30. La rappresentazione sarà ulteriormente replicata venerdì 29 ottobre, alle 20.30, presso il teatro Giovanni da Udine di Udine, martedì 2 novembre, alle 20.30, presso il teatro Verdi di Padova, dove, il giorno successivo, alle 9.30, sarà presentata anche agli Istituti scolastici.
“Quando mi fu proposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova un percorso per celebrare degnamente il primo centenario del Milite Ignoto – ha ricordato il Presidente del Consiglio regionale – non ebbi alcuna esitazione: il Veneto, del quale questo Consiglio regionale rappresenta la massima istituzione democratica, raccogliendo le voci di tutte le forze politiche elette dai cittadini, fu uno dei protagonisti non solo della Grande Guerra, che per altro qui fu combattuta dal 24 maggio del 1915 sino al 3 novembre 1918. Pochi ricordano che proprio il 25 maggio la stessa Venezia subì il primo dei 42 bombardamenti che la colpirono, con oltre mille bombe, risultando alla fine il primo centro urbano delle principali città venete per danni subiti. Il caso di Venezia aiuta a ricordare che tutta la regione fu coinvolta, non solo la prima linea e le immediate retrovie e non solo dopo la ritirata di Caporetto, e non riguardò solo i militari, ma anche i civili a partire da quanti furono costretti a un spesso amaro profugato. La Guerra Granda ha lasciato segni indelebili nel paesaggio come nella memoria del nostro territorio: non si può capire il sentimento che si prova nel commemorare il Milite Ignoto, se non si tiene a mente cosa effettiva mente fu per noi il primo conflitto mondiale. Il primo a chiedere di dare onorata e alta sepoltura a un soldato ignoto fu il Colonnello Giulio Douhet, figura straordinaria e non solo per la sua lungimirante, quanto eclettica, intelligenza che lo portò a prefigurare l’uso massiccio dell’aviazione nei campi di battaglia. Mantenne un atteggiamento critico riguardo alla conduzione della guerra da parte del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Cadorna, fino a essere condannato a un anno di carcere militare, che espiò nel forte di Fenestrelle. Nel 1920, mentre era un colonnello in congedo, fondò l’Unione nazionale ufficiali e soldati e, sulla scorta di analoghe iniziative già attuate in Francia e in altri Paesi, propose di erigere monumenti a i caduti della ‘Grande Guerra’ in ogni città d’Italia e – primo in Italia – di onorare i caduti italiani le cui salme non erano state identificate. Douhet già ai tempi della Commissione d’inchiesta su Caporetto era stato alquanto critico nei confronti di Cadorna, né più, né meno, di quanto non fosse stato lo stesso “Popolo d’Italia” che aveva aspramente criticato le “molte fucilazioni e il poco rancio” nonché “le baionette dei carabinieri” citando la tragedia delle decimazioni. Lo rammento perché sono il promotore di una legge che mira, sulla scorta di rigorose ricerche da svolgere assieme all’esercito italiano, a ridare l’onore ai soldati fucilati senza effettiva motivazione durante la Grande Guerra. La riflessione su Dohuet serve a dimostrare lo spirito con cui si giunge, ma solo nel giugno del 1921, a prevedere la tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria. Questo spirito, la volontà di rendere onore ai caduti rimasti senza nome, coinvolse in maniera commovente l’intero paese e non vi fu retorica alcuna nelle migliaia e migliaia di cittadini che s’affollarono lungo i binari ferroviari da Udine sino a Roma per salutare la salma scelta da Maria Maddalena Blasizza Bergamas, la madre del sottotenente Antonio Bergamas, irredentista triestino, mazziniano convinto, fuggito dall’esercito austriaco per essere arruolato nelle truppe italiane e morto nel 1916 sul Cimone e il cui corpo non fu più identificato. Come avrebbe detto il Colonnello, poi genera le, Douhet, a fa re la storia furono proprio i soldati, i più umili,gli ultimi,gli stessi narrati da Emilio Lussu, Attilio Frescura, Piero Jahier, Clemente Rebora, Comisso, Gadda, Stuparich, quei soldati semplici di cui Ungaretti dette una folgorante immagine con il loro essere ‘come d’autunno/sugli alberi/le foglie”.
“Celebrare il centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il soldato senza nome destinato a rappresentare tutti i caduti italiani della Grande Guerra che il conflitto aveva privato della propria identità – ha affermato il Generale Perretti – è un dovere morale per tutti in memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per il bene della collettività nazionale. Il Ministro della Difesa ha aperto le celebrazioni presso la sala Bandiere dell’Altare della Patria lo scorso 1° giugno, affermando che “il viaggio del Milite Ignoto è stato un percorso di grande unificazione del Paese. Oggi va rivissuto con lo stesso spirito”. È con tale senso di comunità ed identità nazionale che le amministrazioni pubbliche intendono celebrare il centenario del Milite Ignoto, celebrazioni che culmineranno il 4 novembre, con la cerimonia solenne che si terrà all’Altare della Patria, in occasione della giornata dell’unità nazionale e delle Forze Armate. Numerose sono le iniziative condotte a livello nazionale dal Ministero della Difesa unitamente al Ministero dell’Istruzione, a quello per lo Sviluppo Economico, al Ministero delle Economie e delle Finanze, le Poste, le Ferrovie, il Fondo Ambiente Italiano e diverse associazioni nazionali: il 29 ottobre partirà il “treno della memoria”, riedizione del convoglio speciale che nel 1921 trasportò la salma del Soldato da Aquilea a Roma. Il treno raggiungerà Roma il 2 novembre ripercorrendo le tappe di 100 anni fa; sarà coniata una moneta da 5 euro; si terranno concerti delle fanfare militari nelle principali città italiane e saranno organizzate escursioni presso i luoghi della Grande Guerra e organizzazioni di attività presso i sacrari militari; saranno aperte al pubblico, in via straordinaria, caserme e musei militari, con la collaborazione del FAI. Il Comando Forze Operative Nord, unitamente al Consiglio regionale del Veneto, al Friuli Venezia Giulia e alle amministrazioni comunali, organizzeranno una serie di eventi celebrativi, come le rappresentazioni teatrali dell’opera “Il figlio ritrovato” anche a favore delle scolaresche in 5 città: Schio, Mestre, V. Veneto, Udine e Padova, conferenze e mostre presso il museo III^ Armata del Comando FOP-N a Padova, raduni regionali e provinciali bersaglieri e staffette cremisi. Il ringraziamento sentito va al Consiglio regionale del Veneto per la compartecipazione al programma delle celebrazioni e a tutte le amministrazioni di città grandi e piccole per l’attribuzione della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto (350 cittadinanze onorarie veneto – 2950 a livello nazionale)”.
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