CRV – Il presidente Ciambetti ha ricevuto la “Medaglia degli incontri italoaustriaci della pace”
09 Novembre 2021 15:23
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha ricevuto quest’oggi a palazzo Ferro Fini a Venezia nel corso di una breve ma intensa cerimonia la “Medaglia degli incontri italoaustriaci della Pace” conferitagli da Mario Eichta, promotore delle iniziative a ricordo dei cauti e delle vittime civili della Grande Guerra. “La medaglia è conferita in Italia come all’estero ad Associazioni, Comuni, Province, Regioni, Istituti storicoculturali come i Musei e alla Stampa sia regionale che nazionale che hanno condiviso fin dall’inizio questa significativa, e unica nel suo genere, iniziativa internazionale, contribuendo alla migliore riuscita degli Incontri, il riconoscimento va anche a singole persone che nella propria Comunità si sono prodigate nello spirito degli Incontri a organizzare iniziative per il doveroso ricordo dei caduti e delle vittime civili della Grande Guerra Dal 2003 ad oggi ben 11, sui 29 totali fino ad oggi organizzati, sono stati gli incontri ospitati in Veneto, ma molte più numerose sono state le presenze alle manifestazioni, incontri e attività, conferenze in Veneto riguardanti la Grande Guerra con 74 amministrazioni comunali coinvolte e la provincia di Vicenza ad aver fatto la parte del leone per numero di incontri”. Mario Eichta ha sottolineato poi come “le giornate italoaustriache dedicate al tema della pace e al ricordo di quanti, non solo militari, morirono e soffrirono pene indicibili, hanno contribuito in maniera determinante al dialogo e alle relazioni tra Italia e Austria”. Il presidente Ciambetti si è detto “onorato del riconoscimento che va condiviso con tutti i veneti i quali, anche nelle giornate dedicate alle memoria del Milite Ignoto hanno voluto tributare a tutte le vittime, indipendentemente dalla nazionalità di appartenenza oggi affratellate dal ricordo di giorni dolorosi sia per i soldati al fronte, sia per i civili come per quanti morirono internati nei campi di prigionia”.
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