CRV – Seconda commissione – Aggiornamento Piano Antincendi Boschivi

20 Gennaio 2022 14:29

La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Lega/LV), vicepresidente Jonatan Montanariello (Pd), ha approvato a maggioranza, senza voti contrari, la Proposta di Deliberazione Amministrativa n. 37 “Adozione del Documento di Aggiornamento del Piano regionale Antincendi Boschivi, di cui alla Legge Quadro in materia di incendi boschivi, la L. n. 353 del 21 novembre 2000.

Il provvedimento è quindi pronto per l’esame dell’aula consiliare: è stato nominato Relatore Elisa Cavinato (Lega/LV), Correlatore Cristina Guarda (Europa Verde).

Il vigente Piano regionale Antincendi Boschivi organizza le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi. Il documento in esame, che è parte integrante del Piano regionale di Protezione civile, è articolato nel modo seguente: aggiornamento della statistica degli incendi boschivi, che viene riferita al periodo trascorso dall’approvazione del Piano vigente (anni 1998-2020), con relative tabelle e grafici analitici; indice e collegato bollettino giornaliero di pericolo incendi boschivi per la Regione Veneto; revisione della zonizzazione Antincendi Boschivi, con ampliamento dell’area da assoggettare al Piano AIB; attuale organizzazione della struttura AIB regionale, anche a seguito delle modifiche organizzative interne adottate dalla Giunta regionale; recepimento delle Linee guida nazionali in materia di Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS) e sale operative AIB; aggiornamento delle Procedure Operative di Intervento (POI), che definiscono ruoli, competenze e modalità di comunicazione delle informazioni tra il personale addetto allo spegnimento degli incendi boschivi.

L’Assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha sottolineato che “il Piano Antincendi Boschivi è stato costantemente aggiornato nel corso degli anni, per adeguarlo all’evoluzione normativa e al mutamento dei fattori di rischio. Ricordo che la competenza in ordine agli incendi boschivi è in capo alle Regioni: il Veneto è un’eccellenza a livello nazionale, grazie all’organizzazione che ci siamo dati e agli strumenti efficaci che mettiamo in campo, a iniziare da questo Piano, il cui aggiornamento investe aspetti prettamente operativi”. L’analisi dei rischi di incendi boschivi, un passaggio fondamentale, è svolta in collaborazione con ARPAV.

Via libera a maggioranza, senza voti contrari, al Parere alla Giunta regionale n. 123 “Bando pubblico per la concessione di contributi alla realizzazione di boschi nella pianura veneta”.

La L.R. n. 13/2003, “Norme per la realizzazione di boschi nella pianura veneta”, come modificata dalla L.R. n. 17 del 25 giugno 2021, al fine di promuovere e sostenere l’incremento delle superfici boscate, prevede l’erogazione di contributi all’impianto di boschi di pianura, alla realizzazione e ampliamento di boschi periurbani e alla realizzazione di parchi urbani. I contributi sono a favore di Pubbliche Amministrazioni, Consorzi di Bonifica, Associazioni e Fondazioni, riconosciute e non riconosciute, non aventi carattere di impresa. Il provvedimento in esame dispone l’apertura dei termini di presentazione delle domande di contributo: l’importo complessivo a disposizione è fissato in 303.998,71 euro.

L’Assessore Bottacin ha chiarito che nella redazione del bando si è tenuto conto dell’esperienza precedente.

La commissione ha iniziato l’esame del testo della Proposta di legge n. 108, di iniziativa del consigliere Gabriele Michieletto (Lega/LV), “Modifiche alla L.R. 14 aprile 2020, n. 11, ‘Misure urgenti per la riduzione dell’utilizzo delle bottiglie di plastica monouso attraverso la promozione dell’uso di acqua alla spina’”.

Si è in attesa del parere del CAL – Consiglio delle Autonomie Locali.

Le modifiche proposte introducono semplificazioni. Si passa dall’obbligatorietà alla discrezionalità in capo alle Pubbliche Amministrazioni nella valutazione della sussistenza delle condizioni che rendono necessario installare le casette dell’acqua.

Viene accordato più tempo alle Amministrazioni Pubbliche locali per adempiere agli oneri previsti dalla normativa regionale: cinque anni per installare gli erogatori di acqua alla spina all’interno dei loro edifici; sempre entro cinque anni, i Comuni, accertata la sussistenza di condizioni locali compatibili con le esigenze sanitarie in materia di tutela della salute umana, provvedono all’individuazione delle aree pubbliche destinate all’eventuale installazione delle casette dell’acqua.

È stato illustrato il Progetto di Legge Statale n. 7, primo firmatario il consigliere Andrea Zanoni (Pd), sottoscritto anche dai colleghi Bigon, Camani, Montanariello, Possamai e Zottis, “Modifica del Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, ‘Nuovo Codice della Strada”‘.

Anche Cristina Guarda (EV) ha chiesto di sottoscrivere il PdLS.

“Questo provvedimento ha il fine di contrastare con maggiore efficacia l’inquinamento dell’aria che, soprattutto nella Pianura Padana, assume una rilevanza allarmante. Per raggiungere l’obiettivo vengono proposte alcune modifiche al Codice della Strada”, ha spiegato il primo firmatario Zanoni.

Nel recente rapporto sulla qualità dell’aria in Europa, l’Agenzia Europea dell’Ambiente ha calcolato per l’Italia 58.600 morti premature dovute alle polveri sottili. La Commissione europea ha già avviato due procedure d’infrazione nei riguardi dell’Italia per la non corretta applicazione della Direttiva 2008/50/CE, in riferimento ai superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite del particolato PM10.

La proposta normativa in esame conferisce alle Regioni il potere di adottare misure di limitazione del traffico nel caso l’inquinamento raggiunga livelli elevati, in modo da consentire l’adozione di provvedimenti applicabili in contemporanea e in maniera omogenea su tutto il territorio regionale interessato dall’emergenza.

 

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