CRV – Quarta commissione – Report sui crimini ambientali connessi al ciclo dei rifiuti in Veneto
26 Gennaio 2022 17:48
La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), all’unanimità ha preso atto delle risultanze del percorso conoscitivo intrapreso in ordine ai crimini ambientali connessi al ciclo dei rifiuti in Veneto. Questo nell’ambito delle competenze per la promozione della legalità in capo ai commissari. Il presidente Zanoni ha sottolineato “l’importanza di un lavoro durato mesi e che renderemo pubblico. Sicuramente, la relazione aiuterà le autorità impegnate nel contrastare le Ecomafie ad agire in modo più coordinato e sistematico. Ci consentirà, inoltre, di valutare delle proposte concrete per migliorare in particolare il coordinamento e l’accessibilità delle banche dati in possesso delle amministrazioni interessate”. Il vicepresidente Bet ha ringraziato “la Struttura regionale, tutti i collaboratori e gli auditi per gli interessanti spunti offerti. La relazione costituisce un prezioso strumento di lavoro che la commissione mette a disposizione della Regione e di tutti gli operatori per rendere ancora più efficace la lotta alle Ecomafie”. Il report, accompagnato da un corposo dossier, è il prodotto di una serie di audizioni di attori istituzionali e associazioni impegnate nella protezione ambientale e nella lotta alla criminalità organizzata. Il contributo fornito dalle persone sentite ha consentito di approfondire la conoscenza delle caratteristiche dei fenomeni criminali legati al ciclo dei rifiuti, i modus operandi e le dinamiche in essere. È stato anche fatto un focus sul sistema delle competenze e dei controlli. Gli auditi, ciascuno in funzione del proprio ruolo, hanno delineato le caratteristiche principali delle dinamiche della criminalità ambientale nel territorio regionale, indicando criticità e strategie per una loro attenuazione. Le questioni emerse possono essere riassunte con tre parole-chiave: controllo del territorio; coordinamento dei soggetti che istituzionalmente sono chiamati a svolgere attività di controllo, anche con interscambio delle banche dati; formazione degli operatori. La relazione è suddivisa in due parti: nella prima, vengono delineate le recenti dinamiche che hanno caratterizzato i fenomeni criminali; nella seconda, viene ricostruito il sistema dei controlli in essere, indicando competenze, punti di forza e debolezze.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà