CRV – progetti strategici per il Veneto relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
09 Marzo 2022 14:06
La Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Luciano Sandonà (Lega-LV), Vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico), alla quale hanno partecipato gli Assessori regionali Francesco Calzavara ed Elena Donazzan, ha acquisito, nel corso della seduta odierna, informazioni in merito ai progetti strategici per il Veneto afferenti il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato all’elaborazione del PNRR – nel quale si inserisce il Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza (PRRR), ovvero le proposte progettuali della Regione del Veneto per il PNRR, un piano di rilancio di prospettiva almeno decennale (155 schede progettuali per un controvalore di circa 25 miliardi di euro) rispetto alle sei Missioni delineate dalle Linee Guida approvate dal Parlamento il 13 ottobre 2020 (digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità, istruzione, formazione, ricerca e cultura, equità sociale, di genere e territoriale, salute), che è stato anche oggetto, nel marzo 2021, di due risoluzioni del Consiglio regionale – l’Assessore Calzavara ha sottolineato che i progetti strategici per il PNRR rappresentano un percorso ancora in fase di completa definizione. Le proposte sono state elaborate con il Tavolo di partenariato per il Piano (aspetto sul quale l’Assessore Calzavara si è particolarmente soffermato nel corso del proprio intervento, sottolineando l’importanza del ruolo propositivo dei diversi portatori d’interesse) e sono confluite in schede che evidenziano: i riferimenti al programma di governo, al PNRR e al PRRR; il collegamento con la SRSS (la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile) e con i Goal di Agenda 2030; gli obiettivi, le tempistiche e gli effetti attesi; gli atti amministrativi e le eventuali riforme; il fabbisogno finanziario. I progetti strategici del PNRR sono focalizzati su transizione ecologica, digitalizzazione, sanità e imprese, per un Veneto che punta a essere più resiliente, più moderno e attrattivo, più sostenibile, più forte sul piano nazionale ed europeo.
Le proposte progettuali sono 16, per un fabbisogno finanziario totale di 7.831 milioni di euro: la casa digitale dei Veneti (una formula che comprende in particolare il supporto alla digitalizzazione dei piccoli comuni, per un fabbisogno finanziario di 20 milioni di euro), la space economy (41 mil. di euro), il fascicolo digitale dell’edificio (un tema di particolare attualità, anche in questo caso rivolto agli enti locali, legato al passaggio al digitale del ‘cartaceo’ relativo agli immobili, 70 mil.), la rete quantistica veneta per la cyber sicurezza (30 mil.), il monitoraggio ambientale della Pianura Padana (21 mil.), il dissesto idrogeologico (2.806 mil.), il monitoraggio dei rischi ambientali (65 mil.), l’approvvigionamento e la rete idrica (273 mil.), Porto Marghera (in particolare la riqualificazione green del polo, 267 mil.), la vivificazione nella fascia costiera e nelle lagune venete (70 mil.), borghi, cultura, natura e turismo (52 mil.), ospedale e territorio (765 mil.), il nuovo abitare: verde urbano e residenzialità (150 mil.), le filiere produttive (250 mil.), la concia: verso l’impatto ambientale zero (275 mil.), Venezia: capitale mondiale della sostenibilità (2.685 mil.).
Le risorse del PNRR assegnate al Veneto (non solo e non tanto alla Regione, quindi) al 28 febbraio scorso, su un totale nazionale di oltre 47 miliardi, ammontano a oltre 2,719 miliardi di euro, pari al 5,70% del monte complessivo, risorse cui dovranno essere aggiunte quelle riguardanti l’alta velocità/alta capacità, oggetto di un successivo e prossimo provvedimento nazionale.
Accompagna la realizzazione dei progetti la c.d. ‘semplificazione dei procedimenti’ attraverso la creazione di appositi presidi amministrativi interni e di una task force temporanea di professionisti a supporto delle amministrazioni per ridurre le tempistiche procedimentali (il c.d. Progetto Mille Esperti); gli ambiti d’intervento oggetto di semplificazione, di competenza di Regione, Province, Città Metropolitana e Comuni, riguardano le valutazioni e le autorizzazioni ambientali, le bonifiche, le rinnovabili, la gestione dei rifiuti, l’edilizia, l’urbanistica e il paesaggio, le infrastrutture digitali, il sistema irriguo.
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