CRV – Quinta commissione – Via libera all’articolato Ordinamentale 2022 su sanità e socialea
17 Marzo 2022 17:46
Nel corso della seduta odierna, la Quinta commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Sonia Brescacin (Lega-LV), Vicepresidente Anna Maria Bigon (Partito Democratico), alla quale ha partecipato l’Assessore regionale Manuela Lanzarin, ha approvato a maggioranza gli articoli che compongono il Progetto di legge di iniziativa della Giunta n. 115, relativo all’adeguamento ordinamentale 2022 in materia di sanità e sociale. L’esame del Pdl in questione – una volta acquisito il necessario parere da parte della Prima commissione consiliare – potrà essere completato nel corso delle prossime sedute e di seguito inserito all’ordine del giorno dei lavori d’Aula.
In sintesi, la proposta legislativa è volta a semplificare le procedure di accreditamento o di realizzazione delle strutture sanitarie private, di acquisizione di donazioni in sanità, di gestione dei bandi e finanziamenti sulla ricerca sanitaria finalizzata, di definizione – in materia di acque minerali – degli organi competenti delle Aziende ULSS nella qualificazione dei laboratori di analisi, di semplificazione in materia funeraria e in materia di procedure e individuazione dei requisiti igienico sanitari per l’esercizio dell’attività di smielatura a livello hobbistico-amatoriale, nonché di approvazione del PDTA, il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale. Per quanto riguarda il settore sociale, il Pdl propone un’interpretazione che interviene sulle conseguenze giuridiche del riconoscimento delle Ipab di competenza della Regione del Veneto, al fine di evitare fattispecie dubbie, e l’aggiornamento dei requisiti per concorrere alla gestione del servizio civile regionale volontario a seguito della mancata istituzione del registro nazionale.
In apertura di seduta, la Commissione ha votato all’unanimità la presa d’atto sulla Rendicontazione n. 81, ovvero la relazione 2020 sull’attuazione della L. reg. n. 38/2012 “Disposizioni relative alla erogazione dei medicinali e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”. La disciplina in materia, infatti, prevede che la Giunta trasmetta alla Commissione consiliare, con cadenza annuale, una relazione sullo stato di attuazione della Legge in argomento. In sintesi, nella Regione del Veneto, il numero di prescrizioni di prodotti a base di cannabis a scopo terapeutico nel corso degli anni è aumentato passando da 367 prescrizioni nel 2015 a 5.217 nel 2020, un incremento dovuto anche all’entrata in vigore delle indicazioni regionali contenute in due diverse DGR (la n. 1428/2016 e la n. 750/2019) che hanno progressivamente ampliato le indicazioni rimborsate. Rispetto al 2019, nel 2020 si è assistito a una crescita complessiva delle prescrizioni di 1.405 unità (pari a +36,8%), con una riduzione nel secondo trimestre, dovuta probabilmente alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Risulta inoltre che in alcune Aziende Sanitarie vi sono impieghi particolarmente rilevanti (ULSS 6 e 3), per la presenza territoriale di centri privati (non convenzionati), che propongono la cannabis ad uso terapeutico nell’ambito di una medicina di tipo “non convenzionale”. In base alla disponibilità, peraltro non ampia, degli esiti del paziente, i medici evidenziano, nell’uso di tale terapia, un miglioramento o una stabilizzazione della sintomatologia, e una durata media dei trattamenti pari a 126 giorni. La spesa complessiva nel corso del 2020 per prescrizioni di prodotti a base di cannabis per uso terapeutico è stata di euro 725.587, di cui euro 246.893, riconducibile a prescrizioni con oneri a carico del SSR, mentre euro 478.919 per quella a pagamento del paziente. Rispetto al 2019 c’è stato un incremento sia della spesa SSR che di quella a carico del cittadino. Per l’anno in corso, infine, sono previste azioni di formazione dei medici ai fini dell’uso della cannabis a uso terapeutico.
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