CRV – Sesta commissione incontra presidente Teatro stabile del Veneto Beltotto
23 Marzo 2022 15:29
Il futuro del Teatro Stabile del Veneto è stato al centro dei lavori della commissione Cultura del Consiglio regionale del Veneto, guidata da Francesca Scatto (Lega-Lv). A rappresentare le istanze del teatro pubblico del Veneto è stato Giampiero Beltotto, attuale presidente del TSV che raggruppa le strutture del Goldoni di Venezia, del Verdi di Padova e del teatro Del Monaco di Treviso. Da teatro di rilevante interesse culturale (Tric), la struttura pubblica di produzione e di spettacolo, di cui la Regione Veneto è socia fondatrice, chiede di ottenere dal ministero dei Beni culturali il riconoscimento della qualifica di Teatro nazionale (detenuta fino al 2017), in forza sia dei numeri quantitativi dell’attività svolta che per la qualità dell’offerta culturale. Il riconoscimento di Teatro nazionale potrebbe essere – ha sottolineato Beltotto – un bel regalo di ‘compleanno’ per i quattro secoli del più antico teatro al mondo, il ‘Carlo Goldoni’ di Venezia, fondato il 3 gennaio 1622.
“La qualifica di Teatro Nazionale rappresenterebbe un risultato importante per l’intera regione – commenta la presidente Scatto – La cultura è uno dei pilastri sui quali costruire la ripresa il rilancio dell’intera economia regionale e il teatro è uno dei luoghi primari della filiera culturale. Ritornare ad avere un Teatro Nazionale sarà motivo di orgoglio e nello stesso tempo un’opportunità in più per valorizzare il nostro patrimonio, le città del Veneto e le loro storiche strutture teatrali e i tanti talenti professionali che sono il vanto della produzione artistica veneta dal vivo. Il Teatro Stabile del Veneto potrà essere anche fattore di inclusione e di valorizzazione per le piccole realtà teatrali e dello spettacolo dal vivo presenti nel territorio”.
Nel corso della video-audizione Beltotto – presente l’assessore alla cultura Cristiano Corazzari – ha illustrato le preoccupazioni per i contraccolpi che la crisi Covid ha causato alle sale e alle compagnie teatrali e per la disaffezione del pubblico, calato del 30 per cento. Per il ‘numero uno’ del Teatro Stabile le strategie per rivitalizzare la tradizione teatrale veneta sono, oltre al ritorno nel cluster dei Teatri Nazionali e ad adeguati finanziamenti, “portare il palcoscenico nelle piazze e nei salotti” per riavvicinare il pubblico e fare squadra con i Teatri stabili del Nordest (Trieste e Bolzano) per un “circuito di autoproduzione comune” per le 15 sale teatrali delle tre regioni, a servizio di un bacino potenziale di 7-8 milioni di spettatori.
Il Teatro Stabile del Veneto diventi elemento di traino – ha auspicato la vicepresidente Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) – anche per i tanti soggetti del mondo dello spettacolo dal vivo extra-Fus, che non beneficiano del finanziamento pubblico per gli operatori dello spettacolo.
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