CRV – Valorizzazione patrimonio culturale veneziano in Istria/Dalmazia, Ecomusei
06 Aprile 2022 16:46
La Sesta commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Francesca Scatto (Lega-LV), Vicepresidente Elena Ostanel (il Veneto che Vogliamo), nel corso della seduta odierna, alla quale ha partecipato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ha votato a maggioranza, senza voti contrari, la presa d’atto della Rendicontazione n. 69 relativa allo stato d’attuazione del Piano annuale 2021 degli interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale risalente alla Repubblica Serenissima di Venezia nell’Istria, nella Dalmazia e nell’area mediterranea. Il Piano 2021 rappresenta il primo del ciclo di programmazione triennale 2021-23 previsto ai sensi della L. Reg. n. 39/2019, programmazione approvata dal Consiglio regionale con Deliberazione n. 29/2021. In totale, a fronte di una disponibilità finanziaria complessiva di 380mila euro, sono pervenute 18 proposte progettuali: 15 i progetti ammissibili, 3 i non ammissibili, dei quali 2 trasmessi oltre i termini, mentre uno non rispettava un requisito previsto dal bando. Tutti i progetti ammessi ad istruttoria sono stati finanziati: 6 con spese di investimento (restauri e interventi materiali), 9 con spese correnti (studi, manifestazioni, gemellaggi). Tra gli interventi che hanno beneficiato del contributo e che sono stati illustrati con particolare attenzione ai Commissari, il terzo stralcio dei lavori di restauro conservativo delle mura cittadine della Repubblica Serenissima di Venezia a Lesina (Hvar), in Croazia (destinatario di 30mila euro), la conclusione del restauro volto alla conservazione e alla valorizzazione del campanile di San Martino di Torre, nel comune di Torre Abrega, in Croazia (26mila euro), la conclusione dei lavori che hanno interessato palazzo Sincich, a Parenzo, ovvero il Museo del Territorio Parentino (20mila euro).
Approvata all’unanimità la Rendicontazione n. 70, ovvero la Relazione sullo stato di attuazione degli interventi di promozione dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo sostenibile per l’anno 2021. La Relazione fa riferimento al Piano annuale che aveva previsto lo stanziamento di 500mila euro a favore di progetti promossi da organizzazioni della società civile ed enti no profit regionali in grado di attuare iniziative di cooperazione e di intessere relazioni stabili con le autorità e le istituzioni locali. La relativa programmazione nazionale, per il 2021, aveva individuato 22 paesi nelle aree d’intervento, collocati in Africa e Medio Oriente (considerate aree prioritarie), e nell’area balcanica, in America Latina e in Asia. Per quanto riguarda le iniziative regionali partecipate, che includono interventi di cooperazione internazionale realizzati in
collaborazione con il Governo italiano, l’Unione Europea, le Agenzie delle Nazioni Unite e altre istituzioni e organismi operanti in ambito nazionale ed internazionale, sono state segnalate alla Commissione la conclusione del progetto Ayllus per il rafforzamento delle comunità indigene della Bolivia nel settore agroforestale, in particolare nel miglioramento della produzione del cacao, e lo stanziamento di 100mila euro per la realizzazione del progetto UR-Beira, ovvero il rafforzamento dei servizi di emergenza urgenza medica nella città di Beira, in Mozambico, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Inoltre, nell’ambito degli interventi per la promozione dei diritti umani, il Piano aveva disposto lo stanziamento di 50mila euro; tra le diverse azioni destinate a sostegno, è proseguito, con un impegno pari a 30mila euro, il rapporto di collaborazione con l’Università degli Studi di Padova – Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”.
Approvato all’unanimità anche il Parere alla Giunta regionale n. 156 relativo a promozione, disciplina e istituzione degli ecomusei del Veneto, nel quadro della L. reg. n. 17/2019, la Legge per la Cultura. In linea generale, l’ecomuseo, pur nella difficoltà d’individuazione di un’esatta e univoca definizione di questa realtà, è intesa come un sistema museale connotato dalle identità geografiche presenti nel territorio, caratterizzato da peculiarità storiche, paesaggistiche e ambientali visibili nei patrimoni di cultura materiale espressi dalla comunità locale: in sintesi, un sistema museale diffuso che si snoda attraverso il territorio su cui insiste, con il coinvolgimento attivo delle comunità locali. Le realtà del Veneto attualmente riconosciute, con DGR n. 1878/2021, sono l’Ecomuseo Arcole (Verona) dalle origini alla Battaglia Napoleonica, l’Ecomuseo Valle del Biois – Fondazione Papa Luciani onlus di Canale d’Agordo (Belluno), e Aquae – Ecomuseo della Venezia Orientale, nel Comune di San Donà di Piave (Venezia). Il provvedimento in questione si muove principalmente nell’ambito della semplificazione della procedura di riconoscimento dell’ecomuseo.
Via libera anche al Parere alla Giunta regionale n. 154 che stabilisce, sempre nell’ambito della Legge per la Cultura, le modalità e i criteri per la collaborazione con enti locali e altri soggetti pubblici e privati interessati a sostenere le manifestazioni e le produzioni degli artisti, con particolare attenzione ai giovani, e a promuovere la conoscenza della cultura artistica contemporanea nelle sue diverse espressioni.
In apertura dei lavori, infine, la Commissione aveva approvato a maggioranza, senza voti contrari, la Proposta di deliberazione amministrativa n. 40, d’iniziativa della Giunta, già illustrata ed esaminata nel corso delle precedenti sedute, relativa al Piano Triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell’immigrazione, relatore per l’Aula, la Consigliera Elisa Cavinato (Lega-LV), correlatore, la Vicepresidente Ostanel.
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