CRV – Seconda commissione – Incentivi alla rigenerazione urbana
07 Aprile 2022 12:35
La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Lega/LV), vicepresidente Jonatan Montanariello (Pd), ha espresso a maggioranza il parere di competenza sulla PAGR n. 144/2022, “Fondo regionale per la rigenerazione urbana sostenibile e per la demolizione. Finanziamento di interventi di demolizione di opere incongrue con ripristino del suolo naturale o semi naturale, Bandi anno 2022”, di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a), e all’articolo 10, comma 1, lettera c), della L.R. 6 giugno 2017, n. 14.
Come avvenuto negli ultimi anni, anche per il 2022 la Regione del Veneto prosegue nell’azione di pulizia del territorio e di contenimento del consumo di suolo, finanziando interventi di demolizione e ripristino del suolo naturale o semi naturale, nella misura massima del 50% delle spese previste, attraverso due Bandi, per un finanziamento complessivo di euro 200mila: per interventi il cui valore stimato sia uguale o superiore a euro 100.000,00, con uno stanziamento complessivo pari a euro 100.000,00; per interventi il cui valore stimato sia inferiore a euro 100.000,00, con uno stanziamento complessivo pari a euro 100.000,00. I soggetti che hanno facoltà di presentare domanda di partecipazione al finanziamento regionale sono: Comuni, Enti pubblici, organismi di diritto pubblico e associazioni, singolarmente o in forma associata, nonché soggetti privati. Le graduatorie, formate in seguito all’attribuzione di punteggi per diverse tipologie di intervento, ed approvate, rimarranno valide fino al 31 dicembre 2023.
Acquisito il parere favorevole della Prima commissione sulla clausola di neutralità finanziaria, la commissione ha approvato a maggioranza, senza voti contrari, la Proposta di legge n. 64/2021, di iniziativa del presidente Rizzotto, “Modifiche alla L.R. 6 giugno 2017, n. 14, ‘Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo’” e “Modifiche alla L.R. 23 aprile 2004, n. 11, ‘Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio’”.
Per l’esame dell’aula consiliare, è stato nominato Relatore il presidente Rizzotto, Correlatore Andrea Zanoni (Pd).
Sono state recepite le osservazioni e le proposte emendative al testo, grazie alla collaborazione della competente struttura tecnica e dell’Assessore Corazzari.
Tra le diverse modifiche proposte, al fine di tutelare di più le attività produttive esistenti che hanno bisogno di piccoli ampliamenti, si dispone, da un lato che tutti i nuovi insediamenti faranno sempre consumo di suolo; dall’altro, si apre una franchigia per gli ampliamenti, che non faranno consumo di suolo fino a 10mila metri quadri di superficie fondiaria. Quindi, solo l’eccedenza rispetto alla predetta soglia farà consumo di suolo, che verrà computata per il 50 percento sulla quota in capo alla Regione, per il restante 50 percento sulla quota in capo al singolo Comune. Inoltre, viene prevista una deroga al consumo di suolo per gli interventi rientranti nell’edilizia produttiva, qualificabili come Grandi Eventi a regia regionale, facendo così prevalere l’interesse pubblico a detti interventi.
È stato approvato a maggioranza, senza voti contrari, il Progetto di legge regionale n. 122/2022, di iniziativa del vicepresidente Nicola Finco (Lega/LV), primo firmatario, “Modifiche e integrazioni alla L.R. 21 novembre 2008, n. 21, ‘Disciplina degli impianti a fune adibiti a servizio pubblico di trasporto, delle piste e dei sistemi di innevamento programmato e della sicurezza nella pratica degli sport sulla neve’”.
Il provvedimento verrà ora inviato alla Prima commissione per acquisire il parere di competenza sulla clausola di neutralità finanziaria, per poi essere definitivamente licenziato.
Il Pdl era già stato illustrato nelle precedenti sedute. Si tratta di una semplificazione normativa, di uno snellimento burocratico in ordine al rinnovo delle concessioni, che recepisce le esigenze espresse dai territori. Questo in quanto gli impianti a fune sono soggetti a concessione pubblica e le richieste di rinnovo, ai sensi della L.R. 21/2008, sono molto complicate. Con le modifiche proposte, viene così semplificato l’iter di rinnovo della concessione: per un impianto esistente, la concessione potrà essere rinnovata, nel caso in cui non vi siano state varianti significative all’impianto, mediante la verifica dell’assenza di modifiche alla documentazione richiesta dalla normativa regionale. Solo in relazione a eventuali modifiche sostanziali dell’impianto, sarà necessario produrre la documentazione inerente a tali modifiche.
È stata illustrata la Proposta di legge statale n. 20/2022, di iniziativa dei consiglieri Marco Dolfin (Lega/LV) e Stefano Valdegamberi (GM), “Modifiche al Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, ‘Nuovo codice della strada’”.
Il provvedimento – come ha spiegato il primo firmatario Dolfin – apporta alcune modifiche al Codice della Strada per bilanciare e rendere equo il rapporto tra il cittadino e le autorità preposte all’applicazione delle sanzioni generate dal passaggio semaforico con la luce rossa per il tramite del rilevamento automatico con apparecchiature elettroniche (T-Red o Photored). Al fine di impedire un uso improprio di tali apparecchiature (ad esempio, solo per ‘fare cassa’), viene introdotto l’obbligo di installare, nei semafori dotati di tale apparecchiatura, un contatore del tempo (countdown) di permanenza di ciascun colore, fissando in non meno di dieci secondi la durata della luce gialla. Il rilevamento automatico del passaggio semaforico con la luce rossa dovrà essere previamente segnalato, analogamente alla segnalazione adottata per le apparecchiature elettroniche che rilevano l’eccesso di velocità. Inoltre, per incrementare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti in attraversamento presso gli impianti semaforici, viene introdotto lo strumento del conteggio dei secondi del tempo residuo di accensione (countdown) del colore delle lanterne semaforiche, fissando per la luce gialla un tempo residuo non inferiore a dieci secondi. Viene altresì proposto che, al fine di rendere sicuro il passaggio dei pedoni sulle strisce pedonali, i parcheggi e gli stalli dei mezzi di trasporto, nonché le fermate dei bus, siano ubicati ad almeno cinque metri dal passaggio pedonale.
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