CRV – Consiglio veneto: mozioni, più sostegni alle imprese delle filiere agroalimentare e pesca
12 Aprile 2022 18:15
Gli effetti del conflitto nell’Europa dell’Est sull’economia e l’attivazione di misure di sostegno alle filiere strategiche delle produzioni venete sono stati tra i temi della seduta del Consiglio regionale del Veneto, interamente dedicata alla discussione di atti ispettivi e di indirizzo.
Con voto unanime il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la richiesta presentata da Giuseppe Pan e Fabiano Barbisan della Lega-Liga veneta di sostenere le imprese agricole e della pesca colpite prima dalla pandemia e ora dalla crisi energetica e dai riflessi della guerra tra Russia e Ucraina: la mozione impegna la Giunta Zaia a farsi portavoce con il Governo per ottenere un sostegno finanziario alle imprese del settore primario che devono fronteggiare il forte rincaro dei costi del carburante e di produzione.
Sempre in tema di misure anticrisi, dai banchi del Pd era arrivata la richiesta, primo firmatario il capogruppo Giacomo Possamai, di sostenere le piccole e medie imprese nel recuperare efficienza energetica e contenere l’impatto del caro-bollette con un bando straordinario da 50 milioni di euro per contributi a fondo perduto alle Pmi che installino pannelli fotovoltaici a beneficio degli immobili aziendali e del ciclo produttivo: ma la mozione non è stata accolta dalla maggioranza.
Il documento di indirizzo presentato dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, primo firmatario Tommaso Razzolini, sulle scadenze dei bandi regionali per la diversificazione delle attività agricole è stato ritirato, in quanto superato dalle decisioni già assunte dalla Giunta: la mozione chiedeva di prorogare di sei mesi i bandi regionali a sostegno degli investimenti strutturali per la diversificazione delle attività agricole con l’intento di aiutare gli imprenditori a fronteggiare il prolungarsi dei tempi dei cantieri a causa delle quarantene da pandemia e della scarsità di materie prime.
Un ‘sì’ compatto, invece, è stato espresso sulla mozione presentata dalla presidente della commissione cultura Francesca Scatto (Lega-Lv) per far fronte alla cronica carenza dell’organico del Tribunale di Venezia, che risulta sguarnito del 30 per cento dei giudici e del 40 per cento del personale amministrativo. Con il documento approvato il Consiglio impegna la Giunta a sollecitare il Governo perchè adotti una normativa speciale per la sede distrettuale più importante del Nordest, che riconosca al personale degli Uffici giudiziari un’indennità per sede disagiata e preveda incentivi economici (abbonamenti, alloggi, posti auto, sgravi fiscali) per il personale assegnato al Tribunale di Venezia. L’atto di indirizzo del Consiglio chiede, inoltre, appositi concorsi riservati esclusivamente alla sede di Venezia, onde evitare la dispersione delle risorse ad altre sedi della terraferma, e che per il personale amministrativo si riconosca la mobilità verso i tribunali con scopertura del 40% anche nei casi in cui il personale non abbia maturato l’anzianità quinquennale, con la clausola che vi rimanga per almeno 5 anni.
Il Consiglio regionale è tornato poi ad occuparsi di superbonus in edilizia: con voto unanime ha accolto la richiesta, presentata da Giulio Centenaro e da altri dodici consiglieri regionali leghisti, di prorogare il superbonus al 110% al 2023 anche alle abitazioni unifamiliari, senza tenere conto se sia stato effettuato o meno il 30 % dei lavori previsti alla data del 30 giugno 2022, come è stato fatto per i condomini: cioè proroga del superbonus al 110% per le spese sostenute fino a tutto il 2023, al 70% per tutto il 2024 e al 65% nel corso del 2025.
Il Consiglio regionale si è pronunciato a favore anche delle bande musicali e delle scuole di musica. Il documento approvato, presentato da Elisa Venturini e Alberto Bozza di Forza Italia, invita la Giunta ad attivarsi in sede nazionale perché sia riconosciuto un regime fiscale di maggior vantaggio alle bande musicali e scuole di musica costituite sotto forma di associazioni culturali senza scopo di lucro, equiparando quindi tali associazioni al regime fiscale applicato alle associazioni sportive dilettantistiche. Si chiede inoltre una proroga ulteriore del termine del 31 maggio per iscriversi al Registro nazionale del terzo settore, requisito necessario per convenzionarsi con gli enti pubblici e ricevere contributi.
Su proposta della vicepresidente della commissione sanità Annamaria Bigon (Pd), il Consiglio ha impegnato Giunta e Governo nazionale ad inserire nei livelli essenziali di assistenza (LEA)la vestibolite vulvare/vulvodinia, la neuropatia del nervo pudendo e la fibromialgia. Si tratta di patologie multisistemiche, riconosciute di recente e che colpiscono in media il 12-15% delle donne: secondo l’atto di indirizzo approvato, la Regione Veneto dovrà avviare percorsi formativi mirati per i medici specialisti e per i medici di base, e promuovere campagne di informazione e di sensibilizzazione, a partire dagli istituti scolastici secondari di primo grado.
Il Consiglio ha approvato all’unanimità la mozione, presentata la settimana scorsa da Elena Ostanel (il Veneto che vogliamo) e rivista e condivisa successivamente dalla commissione regionale Sanità, in tema di servizio sanitario di prevenzione e di monitoraggio pandemico nelle scuole. L’atto di indirizzo, nella sua seconda stesura, impegna la Giunta regionale a rafforzare il sistema sanitario di prevenzione del Sisp, a costruire una sorta di vademecum per i dirigenti scolastici per applicare tempestivamente le misure di salute pubblica, e a supportare il Sisp nelle situazioni più complesse. Il documento approvato inoltre prevede incontri periodici tra Sisp, Direzione di prevenzione alimentare e veterinaria e dirigenti scolastici del Veneto allo scopo di preparare per tempo misure e condotte nei confronti di una eventuale ripresa della pandemia nel prossimo autunno.
Infine il Consiglio ha accolto, a maggioranza, la mozione sulle baby gang presentata dal consigliere veronese Stefano Valdegamberi (misto): per contrastare gli atteggiamenti antisociali e aggressivi delle bande giovanili urbane Valdegamberi ha proposto di creare, in collaborazione con le forze dell’ordine, una banca dati con relativo osservatorio permanente; introduce il principio della responsabilizzazione delle famiglie dei minori coinvolti fino alla decadenza di ogni beneficio statale, comunale e regionale, inclusa l’eventuale assegnazione di alloggio pubblico; infine si prevedono percorsi rieducativi e servizio sociale obbligatorio per i componenti delle baby gang. “La Regione può intervenire con servizi educativi e riqualificando i quartieri urbani e le periferie, ma non con misure irrealizzabili ed estranee alle proprie competenze”, hanno reagito Annamaria Bigon (Pd) e Cristina Guarda (EV) motivando il voto contrario delle opposizioni. “Vorrà dire che chiederemo conto alla Giunta, ogni sei mesi, degli esiti applicativi di questi impegni”, ha chiosato il capogruppo dem Possamai.
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