CRV – Standing ovation per l’orchestra sinfonica nazionale dell’Ucraina alla Fenice
02 Maggio 2022 13:15
“Da Venezia, dalla fenice, è giunto un segnale chiaro: bisogna tenere aperto il dialogo tra Russia e Ucraina per giungere ad una trattativa di pace sostenuta dalla collettività internazionale”. Il presidente del Consiglio regionale del Veneto ha così sintetizzato “il successo del concerto ‘Musica per la pace’ voluto dall’assemblea legislativa veneta dalla Città di Venezia e dal Teatro la Fenice: emblematica la ‘standing ovation’ con cui il pubblico ha accolto l’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Ucraina. Alla Fenice, dal governo italiano rappresentato dal ministro per i rapporti con il Parlamento ai sindaci del Veneto, ai rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura e dell’economia sino ai cittadini veneziani è stato chiaro il sentimento diffuso di sostegno al processo di pace”. Nell’introduzione al concerto, il presidente del Consiglio regionale del Veneto dal palco del teatro veneziano ha ricordato che “Per primo in Italia il Consiglio regionale del Veneto condannò il ricorso alle armi in Ucraina e oggi da questa città che è capitale mondiale della Cultura chiediamo di far tacere le bombe, far finire i massacri, rendere giustizia alle vittime: fermiamo questa inutile strage prima che sia troppo tardi. Il Concerto odierno esprime il desiderio di Pace che noi tutti proviamo sapendo che non c’è Pace senza Giustizia, non c’è Pace senza Libertà, senza il rispetto del diritto dei popoli e delle nazioni alla sicurezza, all’autogoverno, all’autonomia. Noi oggi diamo voce alla musica, perché al silenzio della ragione vogliamo opporre la voce della cultura. La musica, per parafrasare Victor Hugo, dice ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio: non possiamo rimanere in silenzio davanti alle vittime, alle distruzioni, davanti al dolore. Io ringrazio tutti i membri dell’Orchestra sinfonica nazionale dell’Ucraina, i maestri Volodymyr Sirenko e Johannes Skudlik, il violino Dima Tkachenkola, la soprano Fiorenza Cedolins, il tenore Vasyl Solodkyy, il maestro De Piero che ha curato l’organizzazione artistica, la città di Venezia e il Teatro della Fenice, la nostra presentatrice, Angela Pederiva e quanti si sono adoperati affinché l’evento di cui noi tutti oggi siamo protagonisti potesse aver luogo e testimoniare così la nostra speranza affinché cessino le ostilità e la luce della l’intelligenza possa prevalere sulla notte della ragione”. Prima del saluto del presidente del Consiglio regionale il benvenuto al pubblico è stato dato dal Sovraintendente della Fenice, il maestro Fortunato Ortombina ha sottolineato l’importanza di ridare voce all’orchestra ucraina “da questo teatro che ha scritto pagine della storia della musica e del nostro paese sin dal Risorgimento. La musica e la cultura sono sovrane rispetto ad ogni forma di sovranismo”. Il maestro De De Piero, che ha curato l’organizzazione artistica dell’evento, ha sottolineato la grande difficoltà nel ricomporre l’Orchestra e farla giungere in Italia con un programma musicale studiato apposto per questo evento per “la prima esibizione del complesso musicale ucraino dall’inizio della guerra”. Quindi il ministro I Rapporti con il Parlamento che parlando a nome del governo ha preso l’impegno per la ricostruzione del teatro di Mariupol bombardato lo scorso 16 marzo. Infine la presidente del Consiglio comunale di Venezia, che ha portato il saluto del sindaco e dell’intera comunità veneziana, e non è riuscita a trattenere l’emozione nel ricordare le parole della piccola Vittoria, bambina ucraina ospitata a Venezia “Stop alla guerra, vogliamo la pace e Vittoria come tanti altri bambini vuole tornare a casa dai suoi genitori” . Quindi il concerto, pesentato da Angela Pederiva, iniziato con l’esecuzione degli inni nazionali italiano, ucraino e con l’Inno alla Gioia, inno europeo che “senza parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa” . Poi due ore di musica intensa segnate nel primo tempo dall’orgoglio ucraino e da una seconda parte dedicata alla musica italiana partendo dalla “Forza del destino” di Verdi figura chiave nella storia risorgimentale del teatro veneziano, due volte distrutto, due volte rinato.
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