Udicon: “Legare costi servizi a inflazione danno per consumatori”
05 Luglio 2022 17:39
“Apprendiamo da fonti stampa di richieste avanzate da alcune aziende Telco, che vorrebbero legare all’inflazione i costi dei servizi di telefonia e connettività, che andrebbero così sostenuti dall’utente finale. Questa ipotesi inopportuna ci vede profondamente contrari non solo perché in contrasto con i principi di tutela del consumatore, ma anche perché l’opzione genererebbe dinamiche di mercato distorte. Per questo chiediamo all’Autorità di respingere ogni ipotesi di adeguamento dei prezzi all’inflazione, specie se automatico e non contemperato da un’adeguata tutela del consumatore – così in una nota il Presidente Udicon nazionale, Denis Nesci.
“L’adeguamento dei prezzi all’inflazione – che oggi è arrivata all’8% – condurrebbe ad un aumento della stessa nel settore della telefonia e alla svalutazione del potere di acquisto dei consumatori, non risolvendo il problema della sostenibilità del mercato. Ci sentiamo costretti a ricordare alle aziende Telco italiane che già dispongono della possibilità di avere rimodulazioni tariffarie, con l’opzione per il consumatore di recedere”, prosegue Nesci.
“I consumatori italiani non possono subire il bello e il cattivo tempo delle aziende Tlc, perché già hanno patito per anni un sistematico ritardo in ordine sia di copertura, penetrazione e qualità delle connessioni, sia a livello di concorrenzialità del settore. Quello di cui abbiamo bisogno è uno scatto in avanti del sistema paese, un superamento di una visione miope e statica a favore di un approccio lungimirante, dinamico e pragmatico. Gli operatori – conclude Nesci – insieme alle Istituzioni e alle Autorità devono assumersi la responsabilità di rendere possibile la partecipazione dell’Italia ai benefici della trasformazione digitale e agire di conseguenza senza scaricare i costi sull’utente.”.
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