Quinta commissione ascolta rappresentanti enti assistenziali su nuove rette per non autosufficienti
28 Luglio 2022 16:03
L’impatto dell’unificazione in una quota sanitaria unica dell’impegnativa per non autosufficienti e del contestuale aumento del numero di impegnative nel territorio regionale sarà positivo per le strutture residenziali per anziani. E’ questo il giudizio che gli enti gestori delle case di riposo pubbliche e del privato convenzionato (Uripa, Uneba e Aisap) hanno espresso alla commissione Sanità e sociale del Consiglio regionale del Veneto in merito al provvedimento di Giunta che prevede 3 mila impegnative di residenzialità in più nelle strutture per anziani in Veneto e che unifica i livelli assistenziali per l’area anziani in una sola soglia di 52 euro, mantenendo Nelle intenzioni della Giunta l’unificazione -che manterrà le quote di secondo livello (maggior bisogno) a 56 euro fino ad esaurimento – mira a superare il collo di bottiglia nelle liste di attesa determinato sinora dalla ridotta disponibilità di posti di secondo livello per i casi più gravi che richiedono maggior assistenza. I rappresentanti di Uripa, Uneba e Aisap hanno definito la revisione delle quote e della programmazione “un positivo punto di partenza” per aggiornare il sistema dell’assistenza, di fronte all’invecchiamento demografico e all’incremento di patologie croniche come demenze e Alzheimer. Gli enti gestori prevedono una ricaduta positiva in termini di ricavi aziendali almeno per il secondo semestre 2022 e per il 2023. Ma nel contempo non hanno mancato di evidenziare i nuovi bisogni del sistema assistenziale: in prospettiva le strutture residenziali, già messe a dura prova dalla pandemia e dal rincaro dei costi energetici e delle materie prime, avranno bisogno – per sopravvivere – di meno burocrazia, dell’avvio su scala regionale della cartella sanitaria unica e interoperabile, di standard assistenziali aggiornati e di grandi investimenti di ammodernamento strutturale.
La commissione ha aggiornato il voto sul provvedimento a martedì prossimo, nell’ultima seduta in programma nella pausa dei lavori consiliari.
La commissione ha inoltre avviato l’esame del modello organizzativo di Azienda Zero presentato dalla Giunta. L’aggiornamento delle linee guida per il nuovo atto aziendale dell’azienda di governo della sanità in Veneto – ha spiegato il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor – risponde ad una duplice esigenza: quella di adeguarsi agli impegni di velocità ed efficienza richiesti dagli oltre 800 milioni del PNRR da investire nella sanità veneta e quella di essere più partecipata dalle aziende sanitarie territoriali. Il nuovo atto aziendale in discussione ridurrà da 19 a 14 il numero di strutture complesse di Azienda Zero e potenzierà 14 coordinamenti regionali per altrettanti ambiti di ‘governo’ della sanità: attività trasfusionali, salute mentale, salute e ambiente, rischio clinico, controlli sull’attività sanitaria, rischi amministrativi e contabili, sistemi di controllo gestionale, innovazione digitale e cybersecurity, innovazione e sviluppo organizzativo, valutazione delle tecnologie sanitarie, attività sanitarie in strutture pubbliche e private, coordinamento PNRR, osservatorio regionale politiche sociali e sanitarie, patologie neurovegetative. Il nuovo modello organizzativo dell’Azienda di governo della sanità veneta punta ad integrare processi gerarchici ‘verticali’ con quelli ‘orizzontali’ al fine di rendere più agile e flessibile la gestione della ‘centrale aziendale’ della sanità veneta. Ma anche di questo se ne riparlerà in commissione martedì 2 agosto.
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